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Associazione Dino Amadori: “L’uso di pesticidi in agricoltura è diventato un tema preoccupante”

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Sulla sicurezza e tutela dei lavoratori rivolgiamo un urgente appello contro l’uso di pesticidi in agricoltura“. Se ne è parlato pochi giorni fa a Forlì con Giovanni Amadori presidente della Associazione Dino Amadori e con il professore Giorgio Ercolani. Presenti numerose rappresentanze sindacali territoriali e nazionali. Ha aperto il convegno Vincenzo Bongiorno, vicesindaco di Forlì ed Assessore alla cultura.

In un momento in cui l’agricoltura svolge un ruolo cruciale nella nostra economia e nella nostra società, ed è il volano dell’imprenditoria locale, riteniamo sia fondamentale porre l’accento sulla sicurezza e la salute dei lavoratori del settore. Negli ultimi anni, l’uso di pesticidi chimici è diventato un tema di crescente preoccupazione, non solo per i potenziali effetti nocivi sull’ambiente, ma anche per i rischi diretti che questi prodotti rappresentano per la salute dei lavoratori agricoli. Il professore Dino Amadori, antesignano anche in questo settore in Romagna, ha individuato e studiato il nesso causale in tali contesti (pesticidi-neoplasie), progettando e realizzandone le difese e la prevenzione e cura su tutto il territorio romagnolo. Tuttavia il progresso e la necessità di massimizzare i profitti nel settore agroalimentare dei nostri giorni pare sordo a queste problematiche che rimangono ancora attuali” hanno spiegato nel convegno.

Oggi tutto può apparire scontato: ma la ricerca scientifica in questo ambito nasce da un’intuizione del professore Amadori risalente agli anni 70 quando con visione e lungimiranza dichiarò: “esiste sicuramente un chiaro rapporto causale fra un certo tipo di malattia riscontrato nei lavoratori forlivesi e i fattori nocivi presenti nell’ambiente stesso. Se esiste questo rapporto di causalità e se sono note le cause di malattia, ciò che deve qualificare una vera medicina preventiva è sicuramente la rimozione di queste cause. Il problema è certamente complesso poiché implica questioni di ordine politico, economico, amministrativo, sindacale, sociale, organizzativo – per cui è necessario vi sia la responsabilizzazione a tutti i livelli, ma soprattutto dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali. La tutela della salute deve essere patrimonio di tutti e non privilegio di pochi”. Fu proprio lui in Romagna, per primo, a dimostrare che l’esposizione prolungata ai pesticidi può causare una serie di problemi di salute (tra cui malattie respiratorie, disturbi neurologici) e, nei casi più gravi, patologie oncologiche a danno dei lavoratori agricoli, che (spesso privi di adeguate misure di protezione e formazione), sono i più vulnerabili a queste esposizioni.

Vogliamo oggi lanciare un appello affinché “Le organizzazioni sindacali e tutti i gruppi impegnati per la salute pubblica chiedano un intervento immediato da parte delle istituzioni per adottare misure efficaci che garantiscano un ambiente di lavoro sicuro. E per farlo è necessario implementare un’attività di sensibilizzazione a tutti i livelli, dai cittadini, sino agli addetti ai lavori, alle imprese, alle amministrazioni locali, alla politica”.

Facciamo dunque appello a un dialogo di cui ci rendiamo promotori, iniziando nel nostro territorio. Un dialogo costruttivo volto a un impegno collettivo per proteggere i nostri lavoratori e il nostro ambiente. Ciò potrà avvenire solo con una formazione adeguata, una regolamentazione rigorosa, un monitoraggio della salute e di supporto alle pratiche sostenibili incentivando quindi l’adozione di pratiche agricole sostenibili e alternative all’uso di pesticidi chimici, promuovendo la ricerca e l’innovazione”. 

«L’incontro che abbiamo organizzato caratterizza la mission della nostra Associazione volta a sensibilizzare e divulgare sull’importanza della ricerca scientifica e della cura e rispetto del paziente: con il ruolo nobile del volontariato, unica arma contro l’indifferenza» conclude l’Associazione Dino Amadori.