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A Forlì ancora zitti sul caso Mezzacapo?
Beh, a questo punto è inevitabile: il consigliere comunale leghista Mezzacapo insiste ed io, altrettanto, non posso desistere dal rinnovato proposito di giudicare malamente tale sua insistenza, ormai aperto attacco, minatorio e ricattatorio, nei confronti della giunta di centrodestra Zattini. Tanta insistente discordia dell’esponente leghista, come ho già scritto, a stento nasconde di essere conseguenza della tanto frustrante, ripetuta, recente trombatura politica a tutto campo dello stesso nelle sue ambizioni, vanamente certe di soddisfarsi con l’uso strumentale della politica; inoltre, tanta pretestuosa discordia del medesimo, modestissimo Albertino da Giussano consiste molto pateticamente nel pretestuoso attacco alla proposta dell’assessora alle problematiche sociali, Angelica Sansavini, di destinare taluni alloggi popolari sfitti, siti a Forlì in via Marsala e in corso Garibaldi, all’accoglienza di senza tetto, una realtà drammaticamente presente e crescente nella nostra città.
Ora stando agli studi neuroanatomia e neurofisiologia, pare che sia la metà sinistra del cervello umano la parte preposta alle attività logiche, ovvero quelle di pensiero e riflessione critica, ed io, certamente, non posso e non oso dubitare che, magari per la sua collocazione politica a destra, la mente dell’avvocato Mezzacapo devii da questa condizione fisiologica, proprio per la sua palese mancanza di analisi obiettiva e risolutiva del problema degli homeless forlivesi. Infatti, l’interessato è capace solo di dire no senza una sua proposta di soluzione alternativa; non nega il problema dei senza tetto, ma fugge da esso, trincerandosi nel problema dell’ulteriore possibilità di degrado e disordine pubblico, derivante appunto dalla residenza stabile di senza tetto.
Il consigliere leghista Mezzacapo muove, agita, sobilla il fondo torbido e viscerale della paura, dell’odio altrui, fermamente deciso, ora che candidato alle prossime regionali, a tesaurizzare elettoralmente l’inquietudine di uno sparito numero di allarmati casigliani, per dirla alla Totò, di via Marsala e corso Garibaldi. Perché pescare nel torbido e gridare da subito “al lupo al lupo!”, quando l’azione congiunta dell’assessora al welfare Sansavini e dell’assessore alla sicurezza urbana Bartolini potrebbero garantire nel tempo sicurezza e controllo dell’auspicata nuova sistemazione dei senza casa? I giornali locali, invece, riferiscono ancora oggi della crociata di Mezzacapo, Masaniello dei “noantri” forlivesi, riottosi a sentimenti di elementare comprensione sociale.
Faccio presente a tale sparuto popolino di fan mezzacapiani che nel numero degli homeless vi sono pure molti italiani, immigrati per necessità lavorativa a Forlì, ma non qui residenti, proprio per la difficoltà di reperire un alloggio a canone d’affitto accessibile: dunque, perché infierire contro connazionali, sfortunati al pari di altri infelici di altra nazionalità? In questo caso, consigliere Mezzacapo, non vale nemmeno più lo slogan leghista “Prima gli italiani”? La cosa che più mi dispiace, direi quasi mi affligge, è il silenzio della giunta Zattini su questo siparietto, ripeto minatorio e ricattatorio, del consigliere leghista, non più figlioccio poiché palesemente parricida del padrino sindaco, reo di promesse non mantenute.
Nella maggioranza tutti tacciono, nessuno che risponda per le rime, insomma solo struzzi omertosi, persino dinanzi alla minaccia di Andrea Cintorino, unica e fortunosa presenza leghista in giunta, di non sostenere il progetto della collega Sansavini. Il sindaco Zattini e la giunta ancora intendono tacere e fingere che tutto vada bene, madama la marchesa?
Franco D’Emilio