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L’Ausl Romagna entra nel programma nazionale del trapianto di microbiota fecale
Il Centro Nazionale Trapianti ha autorizzato la partecipazione dei Centri di Trapianto di Microbiota (Fecal Microbiota Transplantation) dell’Ausl della Romagna al Programma Nazionale sul Trapianto di Microbiota Fecale umano (FMT) secondo le indicazioni previste dal Programma stesso. Il trapianto di microbiota fecale è una procedura attraverso cui si raccolgono le feci da un donatore sano, per poterle processare in maniera opportuna ed arrivare all’estrazione di microbiota intestinale da trapiantare, successivamente, in un altro soggetto. A oggi la pratica è approvata e raccomandata dalle linee guida per il trattamento di infezioni recidivanti da Clostridioides difficile.
L’Ausl della Romagna ha presentato un unico progetto aziendale “Programma Trapianto di Microbiota Fecale dell’Ausl della Romagna” coordinato dal professore Vittorio Sambri e da Carlo Fabbri, con il referente dell’attività clinica Giulia Gibiino che prevede tre Centri FMT: Centro FMT Ravenna di gastroenterologia Ravenna diretta da Alessandro Mussetto; Centro FMT Forlì-Cesena di gastroenterologia Forlì-Cesena diretta da Carlo Fabbri; Centro FMT di Rimini di gastroenterologia Rimini diretta dal Marco Di Marco ed un’unica unità operativa di microbiologia al Centro Servizi Pievesestina, diretta da Vittorio Sambri.
I tre centri FMT sono dislocati negli ospedali Santa Maria delle Croci di Ravenna, Bufalini di Cesena e Infermi di Rimini ed il percorso coinvolge le Malattie Infettive delle tre sedi. Il programma prevede una figura di riferimento di gastroenterologia per ciascuna delle sedi: Eleonora Solida per il Centro FMT di Forlì-Cesena, Chiara Racchini per il Centro FMT di Ravenna e Alessandra Caponi per il Centro FMT di Rimini. “L’adeguamento delle strutture effettuato a tal fine – spiega Vittorio Sambri – permetterà una standardizzazione dell’analisi del microbiota intestinale, effettuata in regime di servizio sanitario nazionale, per tutti i donatori e riceventi di Microbiologia da me diretta, con un ampliamento delle possibilità di ricerca e cura dei nostri pazienti“.
I tre centri prevedono un percorso di donazione attraverso cui tutti i cittadini sani possono richiedere una valutazione presso le suddette sedi; dopo colloquio clinico e indagini di laboratorio viene conferita l’idoneità e quindi la possibilità di eseguire una o più donazioni di microbiota intestinale. In contemporanea le tre sedi hanno un percorso di presa in carico dei pazienti affetti da C. difficile recidivante da valutare per trapianto. “A oggi l’unica indicazione clinica è l’infezione da C. difficile recidivante – conclude Fabbri – anche se il tema del trapianto di microbiota e del microbiota o microbioma stesso è una grande opportunità terapeutica. Per tutte le altre future indicazioni è necessario avere cautela e si tratta di tematiche di appannaggio della ricerca scientifica. È degno di nota il fatto che nella Azienda Sanitaria della Romagna tutte e tre le province siano dotate di un processo clinico e culturale che permette questo tipo di attività”.
Il riconoscimento del “Programma Trapianto di Microbiota Fecale dell’AUSL della Romagna” segna l’inizio di una attività di cura rivolta ai pazienti affetti da infezione recidivante da Clostridioides difficile e apre una nuova prospettiva di ricerca con coinvolgimento nei numerosi trials clinici nazionali e internazionali sull’utilizzo del trapianto di microbiota in molteplici indicazioni.