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Il PCI alle regionali aderisce a “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro”

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Ultimo aggiornamento:

Nella serata di ieri, a Forlì, si è tenuto il 1° congresso provinciale del PCI nella sede di viale Bologna 250, che ha visto esprimere convergenza sulle posizioni dell’unica relazione presentata dal coordinatore provinciale uscente Giovanni Puggioni. La federazione Provinciale di Forlì Cesena fa quindi proprio il comunicato relativo alla lista, a cui il PCI aderisce dopo una lunga, ma propositiva e proficua fase di trattativa e convergenza con le altre forze in campo, per le prossime elezioni regionali. “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro” con Federico Serra candidato presidente: una lista alle regionali per rompere con il sistema guidato dal PD e con le destre.

I due poli candidati alla guida della nostra regione si presentano falsamente come alternativi, ma stanno fornendo ampie garanzie che nulla cambierà se si scegliesse uno dei due. Da una parte il centrosinistra, oggi “campo largo”, guidato da de Pascale, delfino del dimissionario Bonaccini, di cui assicura tutta la continuità politica e amministrativa: le politiche neoliberali, la precarietà lavorativa, il taglio della spesa sociale e alla sanità, il sostegno all’autonomia differenziata in salsa emiliana da contrapporre a quella del governo, le garanzie per il “partito unico degli affari e del cemento” che ha distrutto la nostra regione, come dimostrato dall’alluvione dell’anno scorso. Dall’altra parte la destra prova a candidare la “civica” Ugolini, funzionaria delle politiche sull’istruzione che ha già collaborato con i governi nazionali di tutti i colori, per la stesura della riforma Berlinguer, con la ministra Moratti, per implementare l’aberrazione del sistema Invalsi, fino a ricoprire il ruolo di sottosegretaria nel governo Monti: un messaggio rassicurante verso gli elettori del PD “siamo come voi, veniamo dalla stessa storia”, ma una condanna per le nuove generazioni. Si tratta non casualmente di una dei massimi leader del movimento Comunione e Liberazione, il cui Meeting estivo è diventato ormai l’appuntamento stabile al quale tutta la classe politica nostrana viene a porre gli omaggi per concordare l’agenda concreta del Paese oltre ogni apparente differenza.

In mezzo a questa ipocrita e falsa alternativa rimangono schiacciate ancora una volta le classi popolari, le lavoratrici e i lavoratori che vedono i loro salari mangiati dal carovita e dagli affitti, i precari sfruttati nel turismo che intanto spreme le nostre città, gli studenti cui non viene concessa alternativa tra un futuro senza prospettive o con stipendi da fame e una corsa ad ostacoli in una società sempre più competitiva ed escludente, gli abitanti delle periferie e dei comuni privati di lavoro e servizi sociali, in cui cresce l’onda reazionaria sulla mistificante linea divisoria del colore della pelle. Nella Regione lasciata in mano alle piattaforme della logistica e al cemento, c’è un mondo di persone che ogni giorno combatte per un futuro diverso ma a cui viene tolta la voce: davanti all’imminente chiamata alle urne, queste persone si sono organizzate, per prendere parola insieme.

Per questo, per dare rappresentanza politica, a tutti i lavoratori ed alle lavoratrici sfruttate ed offese da lavori senza dignità economica, quando va bene, e agli esclusi dall’attuale sistema di potere e connivenze, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e il Partito Comunista Italiano presenteranno alle elezioni regionali la lista “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro”, al momento l’unica proposta al di fuori dei due poli, con liste provinciali costruite da chi la regione la vive e ne fa la sua ricchezza: studenti, giovani precari, lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri, attivisti sociali, ambientalisti, rappresentanti della comunità palestinese, legali da sempre a difesa delle lotte sociali che attraversano la nostra regione.

Proponiamo come candidato presidente Federico Serra, 33 anni, lavoratore delle cooperative sociali. Nella sua professione si è occupato di accoglienza dei migranti, del sostegno alle persone con disabilità, del supporto alle vittime di tratta e dell’emergenza abitativa. Da diversi anni è delegato dell’USB (Unione Sindacale di Base), ruolo che lo ha portato a seguire importanti vertenze che univano i diritti degli utenti a quelli delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative e al tema della democrazia sindacale, come in occasione della chiusura del centro di accoglienza Mattei a Bologna nel 2019. I candidati della lista per la circoscrizione di Forlì-Cesena sono Giovanni Puggioni Segretario Provinciale Forlì-Cesena del PCI (capolista); Valeria Marconi Comitato di Segreteria del PCI di Ferrara; Bruno Basini Segretario Provinciale Forlì-Cesena di Rifondazione Comunista; Elisa Scardaccione rappresentante candidata per PAP (Potere al Popolo); Luca Donati Tesoriere Provinciale Forlì Cesena del PCI.

L’appuntamento elettorale è stato definito nelle scorse settimane per il 17 novembre, ma la data non è ancora certa: in questo Paese la governabilità è sacra solo quando si tratta di dare garanzie alla finanza internazionale o a “prenditori” rapaci, non quando è in gioco la possibilità dei cittadini di organizzarsi per esprimere attraverso il voto la volontà di un reale cambiamento. Dopo le già poco dignitose dimissioni di Bonaccini (quello che firma il referendum No AD, ma si è dimesso senza ritirare le sue precedenti intese con Lega e FI protocollate dal governo Gentiloni), per approdare a una nuova poltrona, siamo ora alle prese con questo balletto infinito tra governo e Regioni per stabilire una data certa: dunque ci apprestiamo a lanciare da subito la raccolta firme a partire dai prossimi giorni in tutte le province della regione, per fare sì che la lista “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro” possa presentare alle elezioni regionali il suo programma in netta opposizione e rottura sia al PD che alle destre. Molto simili e sempre meno distinguibili.