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Gigino e Gigetto della politica forlivese
Continuano le comiche politiche forlivesi e chissà mai se finiranno, soprattutto quando e come: troppi i protagonisti, arrivisti emergenti o vecchi arnesi della politica, tutti solo patetiche espressioni di consistente pochezza, tanto artificiosamente spacciata come cosa degna della considerazione dei forlivesi. Ti svegli al mattino, ancora intontito dall’incubo che il ministro Sangiuliano, casanova ministeriale, sia rimasto al suo posto, supportato dalla badante pompeiana, che, per fortuna, ti strappa un sorriso, seppur amaro, una storia, quasi rievocativa della filastrocca di Gigino e Gigetto.
Ve la ricordate? Gigino e Gigetto stanno sul tetto, vola Gigino vola Gigetto, torna Gigino torna Gigetto: una giocosa filastrocca, davvero modulabile sulle ultime vicende di Massimiliano Pompignoli e Marco Catalano, Gigino il primo, Gigetto il secondo. È, infatti, volato via il Pompignoli, Gigino dalla Lega a Fratelli d’Italia, persino candidandosi con quest’ultimi alle imminenti regionali, ingrato e dimentico dei voti leghisti, ricevuti alle ultime comunali; all’opposto, è pure volato via Marco Catalano, Gigetto da FdI alla Lega, anch’egli raccattando così una candidatura alle regionali nelle fila del Carroccio, vera vendetta, tremenda vendetta del dispettuccio, ad opera dei meloniani forlivesi, di averlo lasciato a bocca asciutta senza una cadreghina da assessore, nonostante i voti comunali, conseguiti nella stessa lista di Giorgia.
Così, tra Lega e FdI è patta, ciò che è volato via con Gigino è tornato con Gigetto e viceversa, insomma un perfetto equilibrio sui piatti del misero bilancino dell’attuale politica forlivese, sempre più rozza, sfacciata e furbacchiona. Certo, in questa pratica di interessata transizione da partito a partito, Marco Catalano batte sonoramente, anzi umilia il buon Pompignoli: in tre anni, prima azzurro di Forza Italia, poi tricolore fratellino d’Italia, infine, adesso, verdolino cavaliere giussanesco, nemmeno fosse tutto un normale cambio d’abito, ma non disperiamoci, forse non finisce qui, a destra sono pur sempre disponibili liste di possibili nuovi approdi “catalani”, tipo il Partito Animalista della berlusconiana Michela Vittoria Brambilla o la nostalgica Alleanza Monarchica, dal 1972 sostenitrice di regali aspirazioni savoiarde. Intanto, Gigino e Gigetto volano di qua e di là sul tetto della politica forlivese, ma non s’illudano, la loro filastrocca non incanta nessuno e non merita il voto.
Franco D’Emilio