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Ancora che pena il Consiglio Comunale di Forlì
“Premesso che … considerato che …”, così anche oggi l’inevitabile incipit delle numerose interrogazioni, perlopiù sul tema della nuova alluvione di pochi giorni fa, poste dall’opposizione nell’ambito del cosiddetto “question time” alla giunta di governo della città nell’odierno Consiglio Comunale di Forlì. Soltanto evasive, mai esaustive, nemmeno sufficientemente calzanti ed efficaci le risposte degli assessori chiamati a rispondere. Ripeto, me ne fotto del colore politico dell’una e dell’altra parte ovvero dell’opposizione e della maggioranza al governo della città perché in entrambe, seppur diversamente, e’ penosamente e drammaticamente palese tanta approssimazione, se non mediocrità, anch’essa sempre e soltanto di basso dilettantismo politico.
Penosa nell’esposizione la sequela di interrogazioni da parte del M5S, cosi monotona, inconcludente e imbarazzante per bocca dell’unico, per fortuna, suo consigliere comunale: i problemi sollevati c’erano tutti, ma evidenziati con poca efficacia, soprattutto senza il mordente, degno di un’opposizione. A dirigere il traffico della pletora di interrogazioni il Presidente del Consiglio Comunale, geometra Loris Ceredi, sempre tanto conciliante, dal garbo un tantinello affettato e accattivante, pari a quello di un cicisbeo settecentesco. Mi sono limitato ad ascoltare le risposte di solo tre assessori nella persona di Giuseppe Petetta, anch’egli geometra, poi della signora Angelica Sansavini, infine dell’avvocato Emanuela Bassi; dopo ho soprasseduto dal continuare ad infliggermi il cilicio della pochezza politica forlivese.
L’assessore geometra Petetta ha risposto, al solito, laconico e con il classico tono di sussiego di chi sa contro chi non sa un cazzo, quindi tutto va bene, altro si farà, ma secondo programmi già stabiliti; l’assessora Sansavini ha replicato sulle problematiche dei fragili con un grigio buonsenso ammirevole, ma pur sempre poca cosa e pari soltanto a quello di una bonaria “azdora”; infine, l’assessora avvocata Bassi ha risposto, fra l’altro, su un aspetto del recupero del materiale archivistico comunale alluvionato, incespicando più volte nella lettura della sua replica all’interrogante e intendendo, più di una volta, ml con millimetri o millilitri, non si e’ capito bene, ma non certamente con metri lineari, abituale modalità di misura estensiva del materiale archivistico, in questo caso quello recuperato dal danno alluvionale.
L’odierno Consiglio Comunale di Forlì mi ha riportato alla mente una frase del suo Presidente Loris Ceredi, a commento degli esordi infelici della stessa assise elettiva: “Siamo partiti male, abbiamo proseguito peggio, speriamo di risalire”: tristemente aggiungerei che la risalita è ancora lontana, per ora un penoso calvario. Ah, dimenticavo, pure oggi nessuna interrogazione da parte dei consiglieri di maggioranza, solo tutti allineati e coperti, ciascuno a scaldare la sua cadreghina.
Franco D’Emilio