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Raid razzista a Forlì. Basir: «Il clima era così anche un mese fa»

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«Finalmente il sindaco Zattini ha fatto sentire la sua voce in merito agli atti di razzismo e di xenofobia rivolti in questi giorni contro i nuovi cittadini che vivono, condividono e partecipano alla crescita culturale, economica e sociale della nostra città. Sono nostri concittadini a tutti gli effetti perché nessuno può negare la loro presenza o può fare finta che non ci siano e, peggio ancora, diffondere la cultura dell’odio. Siamo una società interculturale dove convivono varie culture, tradizioni, lingue nello stesso spazio sociale, questa è una realtà innegabile» è il commento di Milad Jubran Basir di Sinistra Italiana.

«La cosa strana in tutto questo non è il comportamento di questi individui che spero saranno individuati e presentati alla giustizia, il clima era così anche un mese fa, caro sindaco, quando io personalmente sono stato attaccato sui social da persone sconosciute perché sono di origine straniera e palestinese. In quell’occasione ho ricevuto diverse lettere e telefonate di solidarietà da parte di associazioni, sindacati e movimenti e da persone singole, tranne da lei signor sindaco che mi conosce. Conosce anche la mia storia il mio impegno per la pace, la solidarietà, l’inclusione e l’integrazione di tutti i cittadini» insiste Basir.

«In quell’occasione signor sindaco ha preferito tacere o non ha avuto il coraggio di prendere posizione? Oggi, nonostante tutto, sono d’accordo con lei e sono con lei in questa battaglia, perché individuare queste persone che cercano di diffondere l’odio razziale e portarli davanti alla giustizia è diritto/dovere di ogni persona libera che ami questa nostra comunità. Siccome mi sento parte integrante di questa comunità, al di là del colore politico, mi unisco a lei in questa battaglia culturale per il bene della nostra comunità. Come dice un noto detto popolare, signor sindaco, “meglio tardi che mai”» conclude Milad Jubran Basir.