Leggilo in 2 minuti
Associazione Anime Senza Voce per la prima volta a Forlì
Anime Senza Voce nasce nel 2015 come iniziativa privata allo scopo di unire il mondo dell’arte ad uno dei fenomeni più tristi che riguarda, senza fare sconti, tutto il mondo: l’abuso minorile. I media, di solito, si interessano più agli esecutori di questo crimine, interrogandosi sui possibili motivi che li hanno spinti a compiere questo orribile gesto; le vittime, invece, rimangono nell’ombra. Certo che trattandosi di minori, vi è un riserbo dovuto di tutela, ma questo porta anche ad una astrazione, un distacco che porta troppo spesso all’isolamento che può protrarsi anche nell’età adulta.
Da questa esigenza nasce l’associazione Anime Senza Voce, per dare, appunto, voce a chi non ne ha avuta o non ne ha. Un gruppo di circa 2000 artisti da tutto il mondo, uniti dalla passione e impegno che l’Arte può trasmettere e divulgare attraverso una comunicazione che non ha confini. Le testimonianze delle vittime devono essere raccontate, con l’obiettivo di diffondere i messaggi di coloro che hanno subíto abusi nell’età dell’innocenza, ma raccontate in età adulta, affidandosi alla voce interpretativa pittorica, scultorea, fotografica, performativa, installativa, videoinstallativa, scrittura e musica.
L’associazione, giunta alla 9° edizione, si occupa di tutta l’organizzazione di mostre, aste, eventi e progetti autofinanziati il cui ricavato è totalmente destinato a finalità di supporto dei minori. Per la prima volta in esposizione a Forlì, nello spazio artistico Rebù, in via Giorgio Regnoli n 52. Inaugurazione venerdì 30 agosto alle ore 18,30 con presentazione del critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso. Sabato 31 agosto sarà presente il regista internazionale Reinhard Auer per la consegna della targa di socio onorario.