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Operatore Alea aggredito. Ugl: “Fatto gravissimo, si assicuri la sicurezza dei lavoratori”

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Quanto accaduto in corso Mazzini dove un operatore di Alea Ambiente durante lo svolgimento del servizio notturno di raccolta porta a porta in centro storico è stato derubato del telefono cellulare e, dopo un tentativo di resistenza, è stato colpito alla testa con una bottigliata è inaccettabile. Non è ammissibile che la sicurezza di un dipendente del servizio pubblico sia messa a repentaglio da un’incontrollata gestione dell’ordine pubblico” a dirlo è Massimo D’Orazio, reggente regionale Emilia-Romagna della federazione sindacale Ugl Partecipate Servizi Ambientali.

Il grave episodio accaduto giovedì scorso ha sollevato l’indignazione generale e i referenti della società che gestisce la raccolta dei rifiuti si sono subito attivati per denunciare la rapina avvisare la polizia locale, che è accorsa sul posto per rintracciare i malviventi, presumibilmente immigrati. “L’operatore di Alea, trasportato al Pronto Soccorso, ha riportato ferite non gravi, giudicate guaribili in una decina di giorni. Ma vista la bottigliata che ha subito in testa il bilancio poteva essere tragico, mortale. Dunque, visto il rischio corso da un nostro operatore chiediamo alla società che si prendano provvedimenti per garantire la sicurezza nello svolgimento del servizio ed all’Amministrazione comunale e alle forze dell’ordine chiediamo che si intensifichino i controlli nelle aree a rischio, come deve essere considerata del resto corso Mazzini e le vie limitrofe sempre più teatro di atti di violenza gratuita”: aggiunge Massimo D’Orazio.

Alea Ambiente, da parte sua, ha fatto sapere di essersi attivata con la polizia e l’Amministrazione comunale per prendere provvedimenti, al fine di tutelare i propri dipendenti durante lo svolgimento del lavoro in sicurezza. Mentre la Polizia ha avviato le indagini e con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza si cerca di procedere all’identificazione dei malviventi. “Speriamo che si arrivi a catturare i colpevoli e la magistratura eroghi pene esemplari” conclude Massimo D’Orazio.