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Morgagni: «Dalla statua di schiavonia alla pensilina, l’approssimazione marchio di fabbrica di Zattini»

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«La saga della pensilina di piazza Saffi si arricchisce di un nuovo e sorprendente capitolo. Dopo che per mesi la Giunta aveva assicurato che, una volta completata la rimozione, la struttura sarebbe stata comunque rimontata e riutilizzata presso un’altra fermata degli autobus, apprendiamo dai giornali che, secondo la ditta incaricata del disallestimento, le condizioni di degrado della pensilina sono tali da renderne possibile solo lo smaltimento definitivo. L’Amministrazione ha dunque deliberato un intervento dal costo di oltre 250.000 euro senza preoccuparsi nemmeno di svolgere le verifiche tecniche necessarie a capire se, una volta rimossa, la pensilina avrebbe potuto realmente essere re-impiegata, oppure se l’intera spesa sarebbe servita solo a lasciare gli utenti degli autobus senza protezione da pioggia e intemperie» è l’attacco di Federico Morgagni consigliere comunale del Partito Democratico.

«Sebbene il pressapochismo e la superficialità siano da anni la cifra del governo della città da parte della Giunta Zattini, si rimane poi stupiti che per mesi assessori e sindaco abbiano annunciato, anche per tacitare le critiche per l’ingente spesa, diverse soluzioni di ricollocamento della pensilina, salvo scoprire a posteriori che ciò non era fattibile. Al di là di questa confusa e caotica vicenda, rimane poi il dato di fondo che ha accompagnato l’intera operazione: la spesa di una somma estremamente ingente per un intervento di cui non si capisce il beneficio per la città e per il rilancio del centro storico» insiste il consigliere Dem.

«Infatti, dopo aver sostenuto che la rimozione sarebbe servita per liberare la visuale di San Mercuriale ai fruitori della piazza, il Comune ha installato un palco, non meno invadente dal punto di vista estetico, per ospitare un calendario di eventi che, a estate inoltrata, non è dato ancora a conoscere. In compenso sono invece ben chiari i disagi per tutti i fruitori del trasporto pubblico locale, anziani in primo luogo, lasciati senza riparo sotto il sole estivo o costretti ad arrangiarsi alla bell’e meglio sotto i portici degli uffici statali. Portici, peraltro, difficilmente accessibili per le persone con mobilità ridotta e sotto i quali è persino vietato fermarsi un attimo a riposare sui gradini, a causa di una assurda ordinanza adottata proprio di questa Amministrazione» conclude Morgagni.