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La vita media degli italiani

Di Roberto Balzani Leggilo in 1 minuto
Aggiornato: 26 luglio 2024
La vita media degli italiani

Alcuni giorni fa, su “La Lettura” del “Corriere della Sera”, Roberto Volpi osservava che la vita media degli italiani sta tornando ai livelli del 2019. Siamo così in grado di stimare la perdita effettiva di persone patita in Italia a causa del Covid: 106.000, con buona pace dei negazionisti (di governo o di opposizione). Quanto una guerra.

Questo è il dato che finirà nei libri di storia. Certe aree sono state più colpite: se nel 2020 la vita media in Italia è scesa da 83,16 a 82,08 anni, a Bergamo è precipitata a 79,7 anni. Ci ricordiamo tutti i camion dell’esercito in fila con le bare. Insomma, adesso i dati sicuri non mancano. Si potrà discutere dell’efficacia delle misure adottate: ma sulla drammatica e letale dimensione dell’epidemia, la più terribile dopo la “spagnola”, no. Gli italiani, e non solo, dimenticheranno presto, tuttavia. È sempre successo così, nella storia.

Roberto Balzani

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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