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La bandiera solitaria

Di Roberto Balzani Leggilo in 1 minuto
Aggiornato: 2 giugno 2024
La bandiera solitaria

Ho impavesato la casa con la vecchia bandiera, come ogni 2 Giugno faceva mio padre. E poi con la bici ho fatto un giro nel quartiere, per osservare balconi e davanzali privati. Risultato: due bandiere dell’Ucraina, una del Parma e, di italiane, solo la mia. Ricordo ancora la partecipazione privata ai riti collettivi: lumini alle finestre per il patrono, coperte per le processioni, bandiere per la Repubblica. Così usava, in Romagna.

Oggi restano, e meno di una volta, i lumini. Per il resto, in epoca di identità differenziate e personali, la voglia di sentirsi parte di un flusso collettivo, di una storia, sembra molto attenuata. L’ultima volta delle bandiere alle finestre è stata durante il Covid del 2020, nei giorni folli in cui persino il nazionalismo è stato evocato (inutilmente) contro l’epidemia. Ma la Repubblica, se resta limitata ai balconi delle istituzioni e non scalda un poco anche i cuori, non funziona. Lo sappiamo tutti.

Roberto Balzani

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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