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Studenti delle superiori tutor dei più piccoli, la proposta de La Civica Forlì Cambia

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Valorizzare il patrimonio culturale cittadino coinvolgendo in maniera diretta gli studenti delle scuole di secondo grado quali accompagnatori degli scolari più piccoli. È questa l’idea innovativa lanciata dai quattro candidati più giovani de La Civica Forlì Cambia. Lucia Crispino, Leonardo Gallozzi, Alessandro Landi e Cesare Tassinari attraverso il progetto condiviso, mirano a promuovere e legare i talenti degli studenti delle scuole di 2° grado con le bellezze del centro storico, creando un percorso formativo ed educativo di grande impatto sociale e culturale anche attraverso l’incontro tra generazioni diverse.

L’iniziativa – spiegano – prevede che gli studenti più grandi diventino formatori e accompagnatori per i ragazzi delle scuole elementari, guidandoli alla scoperta dei luoghi storici e artistici spesso poco conosciuti della nostra città. Un progetto che non solo favorisce la scoperta e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, ma crea anche un’occasione unica di incontro tra le generazioni, promuovendo un percorso di crescita personale e la scoperta dei propri talenti”.

L’iniziativa mira quindi anche ad intercettare i nuovi bisogni che vivono le generazioni più giovani rendendoli protagonisti di un modello virtuoso: “Oggi, sempre più, gli adolescenti si sentono soli e privi di un modello di riferimento – affermano i 4 candidati -. Forlì è una città ricca di giovani con storie ed esperienze da condividere: l’incontro tra generazioni diverse non solo potrebbe arricchire i più piccoli, ma al tempo stesso offrire anche ai più grandi l’opportunità di diventare esempi positivi e punti di riferimento”.

Oltre a stimolare il turismo cittadino, l’iniziativa rinsalderebbe ancora di più il legame tra mondo formativo e quello dell’imprenditoria a partire dai primi anni scolastici. “In questo senso – ragionano Crispino, Gallozzi, Landi e Tassinari – la collaborazione con le associazioni di categoria giocherebbe un ruolo fondamentale per costruire un ponte tra due mondi che, spesso, non dialogano abbastanza. Potrebbero, infatti, fungere da intermediari, facilitando la comunicazione e la collaborazione tra scuole e imprese, contribuendo così a creare opportunità di crescita e sviluppo per gli studenti. Dal canto loro, le aziende aprendo le loro porte delle loro realtà alle giovani generazioni, potrebbero permettergli di toccare con mano il processo produttivo con l’idea di creare e apprezzare la bellezza del mondo del lavoro”.