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Fratelli d’Italia: “Dal PCI dichiarazioni allucinanti contro Ramelli”

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Semplicemente allucinante, per i comunisti va bene anche oggi uccidere una persona perché presunto, a dir loro, fascista. Dichiarazioni, quelle messe nero su bianco dal partito che a Forlì candiderà sindaco Vito Botticella, che fanno venire i brividi, soprattutto perché sono riferite alla proposta di Azione Studentesca di intitolare una scuola o degli spazi scolastici a Sergio Ramelli, uno studente ammazzato dall’odio politico, proprio quell’odio che ancora oggi il Pci alimenta con tanta disinvoltura“. Lo dichiarano Nicholas Pellegrini coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale e Giacomo Cenesi (nella foto al centro) coordinatore provinciale di Azione Studentesca.

Non si capisce in quale dimensione Sergio Ramelli fu fuorilegge, come scrivono i comunisti, semplicemente perché non lo fu mai. Sergio, lo ricordiamo, fu perseguitato per un tema contro le Brigate rosse e pagò con la vita l’amore per le sue idee – puntualizzano i due giovani esponenti della destra -. Non ci sorprendono le parole dei comunisti, proprio loro sono infatti gli eredi di chi ammazzò a colpi di chiave inglese Sergio Ramelli, un ragazzo di soli 18 anni, indifeso, innocente: la sua storia deve essere conosciuta da tutti, deve essere ricordata e analizzata, perché è l’unica strada per sconfiggere definitivamente l’odio politico che ha insanguinato la nostra Nazione”.

Noi non abbiamo mai fatto un passo indietro in questi 49 anni e non lo faremo ora, tantomeno davanti alle folli dichiarazioni di esponenti comunisti che, se non fossero candidati alle elezioni, non meriterebbero nemmeno un commento, giacché si qualificano da sole. Noi – concludono Pellegrini e Cenesi – faremo il massimo per dedicare a Sergio Ramelli un luogo e per tenere viva la sua memoria“.