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Preparando la mostra collettiva “Liber” a Palazzo Pretorio

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I quattro artisti che presenteranno le loro opere alla mostra collettiva intitolata “Liber” che si terrà all’interno del Salone dei Commissari a Palazzo Pretorio dal 1 al 15 giugno portano insieme alle loro opere anche le loro diverse esperienze personali e artistiche. Oggi sono venuti da Bologna a visionare il Salone dei Commissari e sono rimasti affascinati dalle bellezze storiche di Terra del Sole.
I quattro talentuosi artisti bolognesi che esporranno nel cuore della Romagna toscana sono: Cristina Anna Adani, Stefano Fiorita, Tiziana Bertacci e Piera Delena.

Cristina Anna Adani è nata a Modena il 25 luglio 1960. Si è laureata in scienze politiche indirizzo sociologico all’Università di Bologna e in consulenza grafologica all’Università di Urbino. Si è occupata, per alcuni anni, di ricerche sociologiche ed ha insegnato fino al 1995 discipline giuridiche ed economiche nelle scuole secondarie superiori. Negli anni successivi si è dedicata ad elaborazioni di analisi grafologiche di personalità, di coppia e di orientamento scolastico e professionale.  Contemporaneamente ha incominciato la formazione, prima in morfopsicologia e, poco dopo, come counselor in terapia della Gestalt. Dal 2000 è stata allieva di Claudio Naranjo, psichiatra e psicologo della Gestalt. Ha seguito i suoi insegnamenti e il percorso formativo ed esperienziale sulla psicologia degli Enneatipi. L’interesse al segno rintracciabile nel gesto fuggitivo della scrittura, o nel solco di un volto rappresenta il filo che lega esperienze in campi apparentemente diversi. Dal 2001 prosegue la ricerca del segno e l’attenzione al suo significato simbolico soprattutto in campo scultoreo; pertanto dallo studio della traccia grafica e del viso si sposta sempre più verso la formazione e trasformazione materica di un volto o di un corpo. Progressivamente dedica sempre più spazio a questa attività, attraverso cui tenta nuove esplorazioni e introspezioni psicologiche. Così nel plasmare le sue figure riemergono componenti emotive e archetipiche che connotano e informano l’opera. In un continuo risperimentare il senso simbolico, la scultura ora diviene un’altra via per captare i simboli, le implicazioni e la forza degli archetipi. I riferimenti alla psicologia junghiana e neojunghiana, e agli insegnamenti della psicologia della Gestalt rimangono una costante anche nel suo lavoro scultoreo. Terra refrattaria, gesso, bronzo, ceramica raku, vetroresina, kriptonite e metallo sono i materiali attualmente utilizzati. Cristina vive e lavora a Cento.

Stefano Fiorita è nato a Copertino il 3 aprile 1987. Nell’arco della sua infanzia ha costantemente alimentato la sua innata curiosità esplorativa e conoscitiva, nonostante non abbia avuto piena possibilità di concretizzare tutte le sue inesauribili aspirazioni. Le ha però custodite in disparte e nutrite di future opportunità e gratificazioni. Fino a quando le emozioni e le aspirazioni artistiche più intime e segrete si sono trasformate in necessità, di espressione e di esternazione. Così Stefano Fiorita ha incominciato a dipingere e a sperimentare da autodidatta. Cominciando a disegnare mondi fantastici con matita su pezzetti di carta, successivamente ha scoperto pennelli ed acrilico, raffigurando inizialmente paesaggi e figure surrealistiche. Nel 2021 ha sperimentato la tecnica dell’action painting percependo che la pittura astratta fosse realmente il canale ideale per trasmettere il proprio essere e la propria sensibilità artistica. Da lì in poi ha iniziato ad esprimersi con varie tecniche su tela, dall’espressionismo astratto, all’informale, al cubismo. Si è evoluto anche nell’utilizzo dei materiali, eseguendo texture con gesso, stucco o cemento. Attraverso i suoi dipinti, dopo un profondo scavo interiore, vuole far emergere frammenti di ignoto, simbolicamente rappresentato da una miniera ed ha la convinzione che questa sia un posto comune a tutti, ma che sia lo scavo ad essere differente ed individuale. Il percorso dunque è differente. Emergendo come artista d’arte astratta contemporanea, ha esposto le sue opere a Bologna, Venezia e nel Salento, in locali pubblici adibiti a mostre individuali d’arte contemporanea, club privati, musei comunali. Nel 2023 ha partecipato alla XII edizione del concorso nazionale premio “Giulietto Accordi” a Sanguinetto in provincia di Verona. Stefano Fiorita vive e lavora a Bologna.

Tiziana Bertacci si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nella quale ha insegnato tecnica di fotografia nell’anno ’84 ’85. Fotografa professionista dal 1979 si è specializzata in riprese di architettura, arte, pubblicità, still-life calendari e pubblicità. Ha pubblicato numerosi cataloghi d’arte e libri di ricerca sul territorio bolognese. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero fra le altre in Svezia, in Cile, in Grecia e in Germania. Ha pubblicato alcuni libri di poesia “Infedele”, “Dedicato a te” e “Di terra e Amore” scritto a quattro mani con il poeta Pietro Sotgia. Dal 1998 ha aggiunto al percorso fotografico la ceramica e la scultura; in questo ambito realizza grandi sculture pubbliche, visibili a Calderara di Reno come gli “Shangai” opera in metallo alta 10 metri e “Indalo” uomo in ferro che regge l’Arcobaleno o i “Bimbi” scultura in terracotta che rappresenta dei bambini multietnici che giocano assieme. Ha partecipato, quest’anno, al XII concorso Nazionale Premio “Giulietto Accordi” a Sanguinetto vincendo il 1°premio di Ceramica. Sue opere fotografiche, di ceramica e sculture sono presenti in collezioni pubbliche e private. Tiziana vive e lavora a Sala Bolognese.

Piera Arcangela Delena è nata a Bologna il 5 luglio 1956, ha trasformato Anzola dell’Emilia nel suo personale atelier d’arte. Dopo aver concluso la sua carriera lavorativa nel 2015, da autodidatta ha abbracciato i pennelli con fervore, immergendosi nell’universo dei colori per dare voce alle sue emozioni. La sua guida in questo viaggio artistico è stata Daniela Ferri, che con saggezza e passione l’ha incoraggiata a esplorare e a superare i confini della creatività. La sua arte è un viaggio cromatico che va oltre la semplice tecnica: dall’olio all’acquarello, fino all’acrilico, Delena ha forgiato un stile distintivo, un omaggio vivente al “Cloisonnisme”. Ogni opera è un dialogo tra colori, un inno alla sinfonia visiva che invita l’osservatore a un’esperienza che va oltre la vista, toccando le corde del cuore. L’eco della sua arte ha varcato le soglie di Anzola, trovando casa in spazi prestigiosi come la Galleria Cattani nel 2018, e ricevendo il patrocinio del Comune di Anzola dell’Emilia per una mostra personale nel 2022. Le sue creazioni hanno abbellito la Galleria De Marchi, e hanno respirato l’aria di Verucchio nella Galleria La Tabaccheria. Nel 2023, ha tessuto una narrazione collettiva ad Anzola, e da dicembre 2023 a marzo 2024, ha trasformato un locale pubblico in una finestra sul suo mondo. Non solo: ristoranti di prestigio hanno scelto le sue tele per arricchire i loro ambienti, un segno tangibile del riconoscimento del suo talento e della sua visione artistica. Piera Arcangela Delena vanta anche altre precedenti esperienze di tipo creativo e artistico, fra le quali la pubblicazione di un libro di poesie, dal titolo: “La donna che sono” e la scrittura di un testo teatrale che è stato rappresentato al teatro del Meloncello e a Lavino. Piera Arcangela Delena ha dedicato molti anni ed esperienze nel mondo del teatro. Tutt’ora sta partecipando ad un laboratorio teatrale, che le regala passione e gratificazione. Inoltre con l’associazione della frazione di San Giacomo del Martignone, AVSG, collabora insieme al suo compagno per l’intrattenimento ludico rivolto ai bambini di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi, in occasione di feste a tema e in occasione delle festività principali.

Questi quattro artisti, ciascuno con la propria personalità ed espressività si uniranno in una sinergia di forze narrative all’interno dello storico salone cinquecentesco denominato Salone dei Commissari e sarà veramente come attuare un tuffo dentro la storia, nella splendida cornice di Palazzo Pretorio nel cuore della storica cittadella medicea, denominata Terra del Sole, per volontà di CosimoI de’ Medici.

Rosetta Savelli