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Rinaldini: «Il Comune di Forlì fanalino di coda in regione per lo sviluppo digitale»

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Il Comune di Forlì è fanalino di coda in regione per sviluppo digitale e innovazione: un risultato che preoccupa per le ricadute negative in termini di trasparenza nella gestione dei servizi ai cittadini e di efficienza della macchina amministrativa. Dopo cinque anni di amministrazione Zattini fallimentare per investimenti in sviluppo e innovazione, il nostro Comune è precipitato dal 32° posto del 2019 al 67° del 2023 nella classifica della trasformazione digitale, relegato nella categoria dei ‘Comuni in corso di alfabetizzazione digitale’. Mentre le città vicine procedono a passo spedito per la modernizzazione dei sistemi e dei processi di snellimento dei flussi di lavoro, nel Comune di Forlì il tempo si è fermato”. A dirlo è il candidato sindaco della sinistra, Graziano Rinaldini, dopo la pubblicazione della ricerca annuale sulla trasformazione digitale delle città italiane “ICity Rank 2023” a cura di FPA sui comuni italiani più innovativi.

Per digitalizzazione dell’attività amministrativa e servizi online accessibili, il Comune risulta 67° su 108 capoluoghi italiani, mentre Cesena è settima. Siamo ultimi in regione – al 52° posto – per l’utilizzo dei social media, per la diffusione di dati aperti, per lo sviluppo di reti di connessione e per la gestione flussi. Sempre ultimi, con un deludente 47° posto, anche per l’impatto della trasformazione digitale sulla governance delle città.

Nel 2019 gli uffici comunali erano pronti a digitalizzare gli archivi che sono finiti sott’acqua durante l’alluvione – sottolinea Rinaldini – ma inspiegabilmente l’amministrazione Zattini, non ritenendola una azione prioritaria, decise di respingere la proposta e di arrestare così il processo di innovazione. Decisione ancor più miope e improvvida dal momento che con l’alluvione è finito sott’acqua oltre il 75% dell’archivio cartaceo comunale, sia di rilevanza storica che di carattere amministrativo, pratiche urbanistiche comprese. A oggi, i costi per la digitalizzazione di quanto è rimasto e sarà recuperato dopo lo scongelamento, sono di gran lunga più alti. Alla luce di questa situazione di imperizia e di inerzia è urgente e irrimandabile adottare tutte le funzioni necessarie per rendere realmente operativa la digitalizzazione degli atti amministrativi e per garantire trasparenza e accessibilità a tutti i cittadini” conclude Rinaldini.

Forlì è molto indietro nello sviluppo digitale rispetto alle realtà limitrofe” questa è la prima constatazione di RinnoviAmo Forlì, la lista civica che correrà alle elezioni amministrative con Graziano Rinaldini, alla lettura del report “ICity Rank 2023”, un’indagine condotta da Fpa, società di servizi e consulenza specializzata in relazioni pubbliche. “Cinque anni fa nella classifica della trasformazione digitale del Comune condotta dalla stessa società, Forlì era trentaduesima, in una fase di sviluppo della transizione. Oggi, al termine del mandato di questa amministrazione, siamo stati superati da Ravenna, Ferrara e Piacenza. Siamo gli unici in regione annoverabili alla penultima categoria dei “Comuni in corso di alfabetizzazione digitale”.

Questo report è inequivocabilmente un segnale da prendere in considerazione. Non si basa su una percezione individuale, ma sul duro riscontro dei dati forniti da ciascuna città. Non possiamo renderlo un argomento da tifoseria: non è colpa di Bonaccini o dell’Europa, visti i risultati ottenuti dai comuni circostanti. Questa amministrazione è responsabile di aver reso Forlì il fanalino di coda della Regione”. Rinnoviamo Forlì riscontra le mancanze e le opportunità mancate nella digitalizzazione, che si riflette sull’efficacia della macchina amministrativa e nella scarsa trasparenza verso i cittadini. I fondi del Pnrr stanziati per rendere Forlì più digitale non bastano, serve un’amministrazione più attenta e proattiva. “Noi consideriamo il tema della città intelligente (Smart City) centrale nel programma di rinnovamento della nostra città. Sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione della città attraverso strumenti come la sensoristica e lo studio dei dati digitali renderà la città più efficiente, trasparente e a misura del cittadino, ottenendo la riduzione delle emissioni grazie al minor tempo di ricerca per i parcheggi, alla regolazione dei semafori secondo il traffico e ad una migliore gestione dei rifiuti”.