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Le opposizioni insorgono sulla nomina di Simona Buda a coordinatrice della campagna elettorale della Lega

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«Apprendiamo con sconcerto che la presidente di Alea Ambiente, Simona Buda, ha assunto l’incarico di coordinatrice della campagna elettorale della Lega a sostegno del sindaco Zattini. Seppure ormai abituati all’atteggiamento autoreferenziale dell’amministrazione rispetto alla considerazione della cosa pubblica e alla inaccettabile commistione tra ruoli istituzionali nella direzione di aziende partecipate e militanza nei partiti della destra cittadina, che la presidente della società in house del Comune di Forlì e di altri 12 Comuni del comprensorio si presti ad assumere una funzione smaccatamente elettorale è un fatto di una gravità senza precedenti» è l’attacco dei consiglieri del Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Forlì e co.

«Tanto più che Alea svolge, o dovrebbe svolgere almeno sulla carta, la fondamentale attività di assicurare la pulizia e l’igiene della città, rispetto alla quale si moltiplicano le lamentele dei cittadini. In centro storico così come in tutti i quartieri della città. Che Forlì sia sempre più sporca è sotto gli occhi di tutti e la presidente di Alea, anziché impegnarsi a tempo pieno come richiesto dal suo ruolo e dai cittadini stessi nella risoluzione dei problemi, ha preferito sostenere la campagna elettorale del partito che l’ha indicata. La cosa pubblica, le istituzioni e le società partecipate non sono di proprietà del sindaco, della Lega o di chiunque svolga temporaneamente incarichi di governo. La scelta di Simona Buda di guidare la campagna elettorale della Lega è un atto che denota non solo arroganza ma una totale mancanza di senso delle istituzioni e di rispetto del suo ruolo» insistono i consiglieri di minoranza.

«Chiediamo quindi le immediate dimissioni della Buda, così come quelle di Vincenzo Buongiorno che, altrettanto incredibilmente, ricopre al contempo il ruolo di amministratore unico della società FMI e di coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. In un sistema democratico non possono esserci sovrapposizioni fra incarichi di partito e ruoli primari all’interno delle aziende pubbliche. Ne va del rispetto delle istituzioni e dei cittadini» concludono i gruppi consiliari Partito democratico, Forlì e co. e Movimento 5 Stelle Alleanza Verdi e Sinistra Forlì