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La conferenza “Cognomi e soprannomi: come si sono formati nel corso dei secoli”

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Sabato 23 marzo, alle ore 16,00, a Palazzo Morattini, in via Armelino 33 a Pievequinta di Forlì, Mauro Mariani terrà una conferenza, collegata all’esposizione degli alberi genealogici del territorio di Forlimpopoli e di Pievequinta allestita nello stesso edificio, in cui verranno illustrate le ipotesi sulla formazione di alcuni cognomi e soprannomi delle famiglie in mostra.

Il relatore racconterà, con l’ausilio di immagini, quale può essere il significato di un cognome, di un nome o di un soprannome collegandoli a toponimi esistenti sul territorio, a mestieri o alla tradizione delle grandi famiglie, le quali per assegnare il nome a un nuovo nascituro si rifacevano sempre ad un avo da poco scomparso.
Si parlerà del nome Artusio, che si può presumere essere il capostipite della omonima famiglia, e che risulterebbe essere un ramo distaccato della famiglia Sirri di Casticciano di Bertinoro. Oppure del cognome Calza, che era il soprannome della famiglia Spazzoli di Forlimpopoli, di cui si ha notizia fin dal 1500 come soprannome di Nicola Spazzoli, il quale di mestiere faceva la calce per conto dell’Abbazia di San Rufillo. Cosa dire poi di un certo Spadone Miserocchi che nel 1500 si distacca dalla sua famiglia di origine per diventare Spadone Spadoni alias Miserocchi, diventando il capostipite di tutti gli Spadoni esistenti in Romagna.

Dai dati utilizzati dall’Associazione Amici della Pieve per ricostruire gli alberi genealogici di circa 350 famiglie l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, ha elaborato un progetto di ricerca sul DNA dei romagnoli. Sono stati utilizzati 120 campioni di saliva di soggetti maschi per ricostruire il DNA di una fascia di popolazione romagnola residente nei territori fra Ravenna e Forlì. I risultati hanno confermato quello che da anni si pensava e cioè che il romagnolo è identico all’emiliano e a buona parte dell’area padana, cioè siamo di origine celtica e gallica; inoltre non si è trovato traccia della civiltà bizantina che ha dominato Ravenna ed il suo territorio per diversi secoli.

“Parlerò anche di altre famiglie ancora presenti come: Garavini, Melandri, Monterastelli, Righini, Baldelli, Aldini, Mambelli, Savoia, Fornasari”, annuncia Mauro Mariani, “aprendo una finestra sulla società romagnola degli ultimi secoli, anche grazie agli Archivi parrocchiali ancora integri dei nostri territori, che hanno un valore inestimabile e che vanno salvaguardati”. Ingresso libero. Per informazioni: 3357144204.