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Alluvione. Pompignoli: «Dalla regione ancora nulla ma il quartiere Romiti è in attesa di risposte»

Di Staff 4live Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 31 marzo 2024
Alluvione. Pompignoli: «Dalla regione ancora nulla ma il quartiere Romiti è in attesa di risposte»

Sollecitata dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, la vicepresidente e assessore all’Ambiente, Irene Priolo, rispondeva in questi termini lo scorso febbraio a un interrogativo avanzato anche dal Comitato di Quartiere Romiti sui tempi della ricostruzione e il ripristino degli argini lungo il fiume Montone.

Siamo a fine mese e non c’è alcuna traccia di tutto quello annunciato dalla Priolo. La Romagna sta ancora aspettando i piani speciali per la messa in sicurezza del proprio reticolo idrografico. Arrivati a questo punto, è evidente che la strategia per la ricostruzione messa in campo dalla Regione, se esistente, debba rimanere nascosta nei cassetti del Presidente Bonaccini. Quello che è certo è che i cittadini attendono risposte concrete per sentirsi al sicuro dopo la tragedia di maggio. L’unico mantra che invece si sentono ripetere dai vertici regionali è che non ci sono i soldi e che le responsabilità sono tutte del Governo. Figliuolo ha detto chiaramente che i soldi ci sono e che sul ripristino dei corsi d’acqua sono stati stanziati circa un miliardo e 600 milioni ma che ne sono stati spesi nemmeno 400 mila. La Regione faccia finalmente la sua parte – conclude Pompignoli, che proprio questa mattina ha incontrato i residenti dei Romiti – punto nevralgico della città e tra i più colpiti dall’alluvione di maggio”.

Non spegnere il lumicino nelle periferie – questo l’appello accorato di Stefano Valmori, coordinatore del Quartiere Romiti. “Noi stiamo continuando ad investire, ad accendere mutui e ricostruire perché crediamo nel nostro territorio e amiamo il nostro Quartiere. Ma dalla Regione sentiamo solo parole. È fondamentale garantire la sicurezza e ripristinare gli argini. I nostri negozianti, le nostre botteghe hanno abbassato le serrande e si sono spostate in zone meno a rischio. Queste vie, interamente al buio e svuotate, sono lo specchio dell’insicurezza e della paura dei cittadini – tuona Valmori, che esorta gli organi regionali competenti a “dare un segnale vero, forte. Perché sono passati 11 mesi e, a parte qualche albero tagliato, non abbiamo visto ancora nulla. I lavori dovrebbero iniziare entro l’estate. Siamo a Pasqua e tutto tace, ma la gente ha paura e soprattutto non dimentica le roboanti promesse fatte’.

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