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Suicidio assistito. Forlì Cambia: “Una delibera regionale sbagliata nel metodo e nel merito”

Di Staff 4live Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 17 febbraio 2024
Suicidio assistito. Forlì Cambia: “Una delibera regionale sbagliata nel metodo e nel merito”

«La giunta dell’Emilia Romagna con una evidente forzatura ha approvato una serie di linee guida che accelerano l’iter del suicidio assistito senza una copertura di carattere legislativo ed evitando un dibattito nell’organo assembleare. Le recenti iniziative della giunta Regionale dell’Emilia-Romagna in tema di suicidio medicalmente assistito hanno portato tutti a chiedersi se un ambito così complesso possa essere di competenza regionale. Ci risulta difficile ipotizzare che ogni regione decida per sé. Addirittura in questo caso la “soluzione” è stata presa autoritariamente in giunta regionale senza passare dal dibattito in Assemblea, espressione della volontà del popolo» è il commento di Elena Morra e Elio Dogheria di Forlì Cambia.

«Il dolore va affrontato con cure adeguate: il diritto di cui si deve dibattere è l’accesso alle cure appropriate di cui abbiamo esempi nelle esperienze dei nostri hospice.  Negli hospice le cure palliative rendono trattabile il dolore fisico, e anche ogni altro tipo di dolore rilevabile: psicologico, relazionale, spirituale. Perciò “la risposta più immediata è quella di sostenere la crescita di strutture capaci di offrire servizi di cure palliative su tutto il territorio regionale, per un accompagnamento veramente umano a chi si trova in una situazione di sofferenza, vulnerabilità e fragilità”, come espresso dal cardinale Zuppi» insistono.

«Storicamente la nostra civiltà si è sviluppata in termini di assistenza e cura. Si può dire che una civiltà è tale nella misura in cui è capace di farsi carico di situazioni di fragilità e bisogno. Per questo sono nati ospedali e luoghi di assistenza. L’iniziativa della giunta regionale è grave perché accelera l’inaridimento della nostra società, privandola delle sue fondamenta culturali. L’esperienza che abbiamo sotto gli occhi è che ci sono luoghi dove il dolore è curato, la sofferenza è condivisa e dove non si è lasciati soli: questa è la civiltà che vogliamo fare crescere» concludono Elena Morra ed Elio Dogheria del Gruppo Consigliare Forlì Cambia.

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