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Morgagni: «Anche nell’anno nuovo Comune sordo alle esigenze degli alluvionati»

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«Per gli alluvionati di Forlì purtroppo l’anno nuovo si è aperto con tutti i problemi irrisolti con cui si era chiuso il 2023. A 8 mesi dall’alluvione le telecamere si sono spente, mentre i ristori arrivano in misura del tutto insufficiente e a seguito di procedure di accesso macchinose e condizionate da continui ostacoli burocratici. Analogamente a quanto è avvenuto dall’esondazione in poi, continua inoltre la latitanza del Comune di Forlì; dopo tanti mesi non si conosce ancora, caso unico in Romagna, quando saranno distribuiti i fondi delle donazioni dei cittadini; nessuno è al corrente dell’esatto numero degli alluvionati né dell’ammontare dei danni provocati dal fango, con la conseguenza che il Comune è costretto a ricorrere a sempre nuovi bandi, e a sempre diversi criteri di accesso, ogni volta che si tratta di distribuire beni donati da privati, cosa che comporta un forte rallentamento nell’erogazione di tali beni e il rischio di lasciare indietro famiglie pur in grave difficoltà; né il sindaco Zattini ha mai trovato tempo, nella sua fitta agenda, per incontrare i cittadini alluvionati e sentirne i bisogni, preferendo invece annunciare, come dimostrazione della solidarietà della giunta, la messa a disposizione di biglietti gratis per la pista di pattinaggio di piazza Saffi» attacca Federico Morgagni di Forlì & Co.

«In queste settimane molte famiglie alluvionate hanno lamentato un’estrema difficoltà a districarsi nelle ordinanze commissariali, assai burocratiche, per presentare domanda di accesso ai pur insufficienti ristori a oggi disponibili. Il rischio tangibile è che molte persone, a partire da quelle più fragili, non riescano ad accedere nemmeno a questo limitato sostegno. Chiediamo che il Comune aiuti gli alluvionati della nostra città nella predisposizione delle domande, organizzando, analogamente a quanto hanno fatto altri comuni limitrofi, uno sportello, ad hoc per agevolare l’accesso ai fondi stanziati. Un altro tema caldo rimane quello della difficoltà nel reperimento di tecnici per lo svolgimento delle perizie necessarie a ottenere i rimborsi. Ci chiediamo perché il Comune non abbia mai preso in esame la nostra proposta, formulata ormai mesi fa, di istituire un tavolo di coordinamento con i rappresentanti degli ordini professionali e dei quartieri al fine di agevolare l’iter delle perizie, attraverso l’individuazione delle disponibilità tecniche, la standardizzazione delle procedure» insiste il consigliere di minoranza.

«Poi il tema della protezione civile. È incredibile che, dopo quanto successo e le carenze che si sono rese manifeste nel sistema cittadino di emergenza, il Comune abbia previsto per questo essenziale servizio appena 20.000 euro nel bilancio 2024. Allo stesso modo riteniamo che la revisione del piano cittadino di protezione civile, cui il Comune ha finalmente annunciato di voler mettere mano, debba essere realizzata tramite un serio percorso di formazione, informazione e coinvolgimento del territorio, anche predisponendo un vero e proprio tavolo di lavoro composto da figure specialistiche, tecniche e da rappresentanti della cittadinanza, e non tramite una procedura di ascolto limitata a sporadici incontri in alcuni quartieri» conclude Federico Morgagni capogruppo Forlì e co.