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CAU in Romagna: oggi l’apertura anche a Santa Sofia

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Al via anche a Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia i nuovi CAU (Centri di Assistenza e Urgenza): sono entrati in funzione questa mattina, rispettivamente al Centro di medicina e prevenzione CMP, all’ospedale Angioloni e all’ospedale Nefetti. Fanno capo alle Cure Primarie, con medici di assistenza primaria e infermieri pronti ad accogliere e assistere 7 giorni su 7 in accesso diretto dei pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità.

CAU Santa Sofia

Si trova all’ospedale Nefetti di Santa Sofia in via Renato Valbonesi 1, in adiacenza al Punto di Primo Intervento, ed è attivo 7 giorni su 7, in via temporanea dalle ore 9,00 alle 16,00. Vi opera un medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con l’infermiere esperto.

Salgano così a 8 i CAU ad oggi attivi in Romagna: Cervia e Cattolica (che hanno cominciato ufficialmente la loro attività il 18 dicembre) Santarcangelo, Cesenatico e Mercato Saraceno (entrati in funzione il 15 gennaio) e quelli di Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia aperti oggi. Prossima apertura, il 29 gennaio a Novafeltria. L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 CAU su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.

Prosegue in questo modo la riforma dell’emergenza urgenza e il potenziamento dell’assistenza territoriale, il cui obiettivo strategico risulta essere il rafforzamento del sistema delle cure primarie per garantire servizi di prossimità, arricchire le risposte a livello territoriale, trattare in setting più adeguati i bisogni di salute che determinano i così detti ‘accessi impropri ai servizi di emergenza’, rendendo maggiormente appropriato l’accesso ai Pronto Soccorso. Attualmente i codici bianchi e verdi, che accedono alle strutture di Pronto Soccorso risultano essere circa il 60% dei casi totali. I CAU garantiranno risposte ai bisogni urgenti episodici in stretta connessione con il medico di Medicina Generale e il Pediatra di libera scelta, al fine di garantire le risposte necessarie in un’ottica di continuità e integrazione delle cure.