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Alluvione. Danni ai beni mobili, approvata dalla Camera proposta di Buonguerrieri

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La Camera dei Deputati ha approvato l’Ordine del giorno proposto da Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia, con il parere favorevole del governo, sul ristoro dei danni ai beni mobili per i cittadini colpiti dall’alluvione del maggio scorso “mediante meccanismi quali il credito d’imposta, il contributo forfettario o altre forme che riscontrino positivamente le istanze dei cittadini”.

Questo tema, come purtroppo altri, è stato oggetto di mistificazione da parte della sinistra – ha detto Buonguerrieri durante la dichiarazione di voto in Aula -. Ma il Governo non ha mai messo in discussione se risarcire i beni mobili danneggiati dall’alluvione, ma ha solamente detto che occorre valutare il come. In passato, invece, non è stato così: in Emilia-Romagna con l’esperienza del sisma del 2012, parte dei danni subiti non sono stati risarciti e a 11 anni e mezzo dal terremoto ancora si è in fase di ricostruzione. Ricordiamo che a seguito dell’alluvione il governo Meloni si è immediatamente attivato e ha stanziato 6,5 miliardi, risorse straordinarie e rese disponibili in tempi record: ora l’Esecutivo dimostra anche sulla tematica dei danni ai beni mobili di mantenere gli impegni assunti con i cittadini e mette a tacere le mistificazioni che la sinistra continua a sollevare sulla pelle degli alluvionati“.

Ma è bene che i romagnoli sappiano la verità – conclude Alice Buonguerrieri – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia hanno votato a favore, insieme al terzo polo, alla mia proposta di risarcire i danni ai beni mobili degli alluvionati, mentre PD, M5S e sinistra estrema hanno votato contro“.

Ho sottoscritto con convinzione un ordine del giorno presentato dalla collega Alice Buonguerrieri che impegna il Governo a valutare l’opportunità di prevedere forme di rimborso anche per quel che riguarda i danni ai beni mobili dei cittadini pesantemente colpiti dall’alluvione del maggio scorso, rispondendo quindi per quanto possibile alle loro istanze diversamente da quanto fu fatto per il terremoto che colpì l’Emilia nel 2012 quando non fu riconosciuto nulla per i beni mobili lesionati” così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

A margine di queste valutazioni, ci sono alcune considerazioni da fare, innanzitutto che il post-sisma si sta tuttora trascinando dopo 11 anni mentre la macchina risarcitoria e della ricostruzione post-alluvione in circa sette mesi funziona a pieno regime anche se emergono problemi burocratici proprio collegati alla piattaforma Sfinge della Regione Emilia-Romagna, esattamente ciò che temevo e che ho ribadito in più sedi. Un’altra considerazione riguarda il riflesso pavloviano degli esponenti piddini a votare sempre e comunque contro documenti del centrodestra anche se riguardano iniziative positive per i cittadini. Non si è infatti discostato da questa prassi il parlamentare riminese Andrea Gnassi che ha bocciato ‘senza se e senza ma’ il documento a favore degli alluvionati”.