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“Maria Stuarda” al Teatro Diego Fabbri

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Ultimo aggiornamento:

Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi inaugurano, con il capolavoro di Friedrich Schiller “Maria Stuarda“, diretto da Davide Livermore, la stagione 2023/24 del Teatro Diego Fabbri di Forlì venerdì 3 e sabato 4 novembre alle ore 21,00 e domenica 5 novembre alle ore 16,00.

La storia è nota: Schiller racconta il confronto serrato e tragico tra Maria Stuart, cattolica regina di Scozia, e la protestante Elisabetta I. In gioco c’è la corona d’Inghilterra e lo scontro sarà implacabile: le parole sono armi, capaci di uccidere. Politica, religione, potere: intrighi e passioni – pubbliche e private – si mescolano in questo violento affresco storico che Livermore ambienta in una scena claustrofobica, dominata da una grande scalinata: un non-luogo in cui tutto è possibile e nella cui astrazione ritroviamo il senso della rappresentazione. Sarà corte, prigione, parco, lo spazio in cui i due opposti si specchiano e si fondono.

Per le due interpreti, vestite con gli splendidi costumi firmati da Dolce & Gabbana, lo spettacolo diventa, ogni sera, una vera e propria “sfida”: sarà infatti una sorpresa anche per loro scoprire chi vestirà i panni di Maria Stuarda e chi quelli di Elisabetta. A decidere la sorte è un gioco teatrale, che nel prologo dello spettacolo indica chi delle due attrici sarà la regina destinata a regnare e chi quella destinata a perire. Uno spettacolo e un allestimento monumentali con cui il regista Livermore indaga il senso e le possibilità del concetto di Giustizia nel nostro tempo.

Accanto alle due protagoniste, agiscono cinque tra attori e attrici, Gaia Aprea, Giancarlo Judica Cordiglia, Linda Gennari, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia: “cinque supereroi – dice il regista – che interpreteranno più di un ruolo a testa. Aiutati dai costumi di Anna Missaglia, ci permettono di affrontare il testo, nella nuova traduzione di Carlo Sciaccaluga, in modo pressoché integrale”.

La tragedia di Schiller per il regista porta in sé anche una aspra riflessione sul rapporto tra donne e potere. La regina Elisabetta, infatti, si mascolinizza, perde progressivamente le sue caratteristiche di donna pur di vincere la sfida con la rivale. Attraverso Elisabetta, è ancora il patriarcato a riconfermare sé stesso. Al contrario, dichiara Livermore “vorremmo lasciarci ispirare da un ‘principio femminile del diritto’, una legge più umana, più comprensiva e dunque più giusta. Vorrei vedere il potere esercitato da una donna, e non da una regina che è proiezione del maschile, come peraltro era Atena in Eumenidi, capitolo conclusivo dell’Orestea”.

Biglietti: 29 euro (Platea file 1-17); 27 euro (Platea file 18-25 e Galleria). Prevendite: alla biglietteria diurna del Teatro Fabbri in Corso Diaz 38/1 dal martedì al sabato (festivi esclusi) dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Prenotazioni telefoniche (0543/26355): dal martedì al sabato (festivi esclusi) dalle ore 11,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Ai biglietti acquistati o prenotati in prevendita sarà applicato un diritto di prevendita di 1 euro. Nei giorni di spettacolo la biglietteria del Teatro aprirà un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni. Biglietti online: Vivaticket. Ai biglietti acquistati online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio. Info: www.accademiaperduta.it.