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Confindustria: le industrie romagnole stanno ripartendo senza ristori

Di Tommaso Di Lauro Leggilo in 4 minuti
Aggiornato: 22 giugno 2024
Confindustria: le industrie romagnole stanno ripartendo senza ristori

A 5 mesi dall’alluvione, le aziende associate a Confindustria Romagna danneggiate nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena stanno ripartendo, pur senza aver ricevuto finora alcun tipo di ristoro da parte del governo. È quanto emerge da una ricognizione effettuata nella prima decade di ottobre dal Centro studi dell’Associazione in una cinquantina di attività rappresentative della manifattura e dei servizi, indicativamente il 40% di quelle colpite dagli eventi alluvionali del maggio scorso.

I dati sono stati presentati nell’ambito di Romagna Business Matching, manifestazione espositiva e di b2b organizzata alla fiera di Cesena, alla presenza del presidente della Piccola Industria nazionale, Giovanni Baroni, imprenditore parmense referente del Programma Gestione Emergenze di Confindustria, tra i primi a venire in sopralluogo a fine maggio nelle zone industriali disastrate.

I dati

Ripresa dell’attività Delle aziende intervistate, la quasi totalità ha ripreso la propria attività. Per l’11% delle imprese coinvolte nell’indagine, la ripartenza si attesta ad un 70%, e per il 5% al 20%. Solo il 3% non ancora potuto riprendere la produzione. Fra le aziende che non sono ancora ritornate a pieno regime il 14% ipotizza di poterlo fare entro un mese, il 14% in due mesi, il 29% in tre mesi e il 14% in sei mesi. Clienti e fornitori Il 58% è riuscito a mantenere intatta la catena di fornitura mentre il 42% è dovuto ricorrere a nuovi fornitori.

Per quanto riguarda i clienti, l’83% delle aziende ha dichiarato di non averne ricercati di nuovi. Ristori L’83% delle imprese intervistate non ha ancora ricevuto nessun tipo di rimborso, solo il 17% ha ottenuto dei risarcimenti facendo ricorso ad assicurazioni e tramite gli enti camerali. Investimenti L’80% conferma che intende mantenere i programmi di investimenti previsti.

Occupazione il 92% dei rispondenti ha mantenuto gli stessi livelli occupazionali e solo l’11% prevede nei prossimi mesi di accedere alla cassa integrazione. “I dati ci confortano, anche se c’è un po’ di amarezza per i mancati aiuti promessi, almeno finora, e soprattutto i nostri associati ci manifestano preoccupazione per i loro storici piccoli fornitori che rischiano di non rialzarsi – afferma il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi -. Nessuna industria è un’isola: sul territorio è forte il rapporto di filiera corta con maestranze locali, che dopo decenni di collaborazione e fiducia diventano famiglie aggiunte. I principali auspici ora riguardano lo sblocco dei ristori anche per quanto riguarda il fermo produttivo. Allo stesso tempo, le associate continuano a puntare su loro stesse, guardando all’innovazione, alla ricerca di nuovi mercati esteri e allo sviluppo di nuovi prodotti“.

Questo territorio e le imprese romagnole hanno dato ancora una volta prova della loro forza e del loro grande cuore – ha commentato il presidente di Piccola Industria e vice presidente di Confindustria Giovanni Baroni -. Tuttavia, non possiamo lasciarle sole, vanno sostenute sia nella ripartenza post emergenza che stimolando una cultura della prevenzione a tutto tondo perché si facciano trovare pronte di fronte alle catastrofi sempre più frequenti. Penso a premialità di tipo automatico per le Pmi che investono in prevenzione, incentivi da parte del sistema assicurativo e a una maggiore valorizzazione da parte del sistema bancario nella valutazione del merito di credito degli investimenti in prevenzione. Dobbiamo, inoltre, costruire una rete salda tra pubblico- privato in grado di sostenere famiglie, comunità e imprese colpite da calamità. Solo insieme possiamo rendere il Paese davvero resiliente”.

L'autore

Tommaso Di Lauro
Tommaso Di Lauro

Classe 1963, diploma in Ragioneria, iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti dal 1994. Appassionato di giornalismo e social network ha collaborato come giornalista pubblicista per la Gazzetta di Forlì, per la Gazzetta dello Sport, Corriere di Forlì e dal 2000 fino ad aprile 2013 per Il Resto del Carlino di Forlì. Da luglio 2011 è direttore di 4live.

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