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Sfrontatezza della Lega sui nuovi allagamenti a Forlì
Riguardo ai nuovi allagamenti, pochi giorni fa di rioni forlivesi, già disastrosamente colpiti dall’alluvione dello scorso maggio, la Lega di Forlì sale in cattedra con una nota del suo gruppo consiliare in Comune, ma nonostante tanta spocchia del suo argomentare sul filo del marchese del grillo “io so’ io e voi non siete un cazzo!” finisce per farla fuor dal vaso, perdendo un’occasione d’oro per tacere. La Lega, rivelandosi solidamente esperta di fogne, scolo delle acque, valori pluviometrici ed ostentando una supponenza da levare gli schiaffi di mano, taglia, così corto sulle critiche all’amministrazione di Forlì per i nuovi allagamenti dello scorso venerdì: “Chi accusa il Comune di non aver pulito il sistema fognario della città, con particolare riferimento alle zone alluvionate, non solo non sa quel che dice, ma tenta di strumentalizzare una tragedia”.
Il riferimento alla strumentalizzazione della tragedia alluvionale mi pizzica la lingua col pensiero di qualche consigliere leghista, in cerca di propria pubblicità professionale nella disgrazia immediata della calamità: trattengo a stento la mia vena acido-muriatica.
Davvero tanta la sfrontatezza leghista nell’accusa a taluni esponenti della minoranza e, indirettamente, quindi, a tanti cittadini rappresentati di parlare a vanvera perché inconsapevoli di quel che dicono, ma, ancora di più offensiva la faccia tosta di questi modestucci emuli forlivesi di Alberto da Giussano nell’affermare la necessità che “Al netto della paura e del clima di insicurezza in cui vivono legittimamente le persone alluvionate… si deve iniziare a distinguere tra alluvione e fisiologici allagamenti momentanei determinati da bombe d’acqua”, come dire che fuori da questa distinzione ogni parola, ogni critica è solo maggiore ignoranza, ulteriore distanza dalla conoscenza delle giuste soluzioni.
La Lega forlivese, dunque, antesignana esperta tra alluvione e fisiologici allagamenti, ha rotto le acque per partorire la trita considerazione dinamitarda delle “bombe d’acqua”, una delle quali si sarebbe, appunto, abbattuta venerdì scorso su Forlì “fino a 45 millimetri di pioggia in meno di 30 minuti”. E qui è la Lega a parlare a vanvera: pur ammettendo 45 mm. di pioggia in meno di 30 minuti, sarebbero 90 mm. in meno di 60 minuti e al massimo 100 mm. in un’ora, quindi ancora dentro il tetto massimo del nubifragio e fuori dalla bomba d’acqua che, invece, parte da valori ben superiori ai 100 mm/hr.
Quindi, cari leghisti forlivesi bombaroli d’acqua, rassegnatevi, nessuna bomba d’acqua, solo un nubifragio, pur violento, ma ammissibile a fine estate, del quale la rete fognaria, cosa ugualmente grave, si è rivelata incapace di accogliere l’acqua reflua. Una cosa è appellarsi, come esageratamente ha fatto la Lega, a tempi necessari per smaltire la quantità eccezionale di una bomba d’acqua, altra cosa, come nella verità degli allagamenti di venerdì scorso, è quella di riconoscere che le fogne forlivesi non sono state, in realtà, in grado di lasciar defluire l’acqua di un normale nubifragio.
Cari leghisti del gruppo consiliare al Comune di Forlì, non “ciurlate nel manico” per dirla alla “lumbard”, potevate risparmiarci tanta vostra supponenza sull’inconsistenza di tanta bufala: a proposito, chissà quanto se la rideranno taluni amici campani, vostri antagonisti e unici, incontestabili produttori di autentiche, gustose mozzarelle doc di bufala. Mi dispiace che il gruppo consiliare della Lega al Comune di Forlì conti ben 9 eletti, non ce la posso fare con solo due mani, però posso organizzarmi, trovando chi mi aiuti a prendere per le orecchie i nove malcapitati, scusate la mia giustizia spiccia populista di stampo salviniano, e condurli nei quartieri, nuovamente allagati, perché ficchino la testa in alcuni tombini o crocevia fognari, quindi vedano direttamente come con tanta difficoltà refluisca via anche una quantità modesta di acqua.
Anzi, in vostro onore preparo, cari consiglieri leghisti, anche l’accoglienza di un comitato di residenti, un gruppo vario, ve lo assicuro, per simpatie politiche, ma compatto contro chi, come voi, li accusa infelicemente e maldestramente di capire poco o nulla. Come l’apostolo Tommaso, vedrete, toccherete con mano, alla fine convincendovi di quanto l’abbiate fatta fuor dal vaso, cercando solo la polemica con qualche avversario politico e, al tempo stesso, recando danno, difficoltà all’immagine, all’azione del sindaco Gian Luca Zattini e della stessa giunta della quale fate parte.
Il sindaco attuale, pur con qualche limite che egli stesso per primo riconosce, ispira costantemente la sua azione amministrativa alla misura, all’opportunità, alla scelta migliore delle finalità, soprattutto al ritorno obiettivo tra i progetti e i loro risultati: si può non condividere e apprezzare, ma resta la schiettezza operativa del nostro Primo Cittadino.
Pur ammettendo che i cittadini o taluni loro rappresentanti politici possano aver torto, Gian Luca Zattini non sale mai in cattedra per denigrare e dare dell’incompetente, preferisce il confronto deciso, aperto, onesto, persino a muso duro, se necessario e giustificato.
Zattini è il primo a sapere che la rete fognaria è vecchia di 50 anni e non ignora affatto come, dopo l’alluvione, presenti diversi punti di difficoltà nella ricezione e nel transito delle acque, costituendo, così, un problema risolvibile soltanto spaccando e liberando i tratti ostruiti dal fango alluvionale: eppure non si nasconde affatto dietro questa realtà, tanto meno per inconsistenti giustificazioni.
Questione di stile, certo, che fra il sindaco Zattini e la Lega segna una notevole differenza, soprattutto in termini di rispetto dei cittadini, tutti, del dibattito politico e degli stessi avversari: mi pare che, in fondo, nella pressione di un crescente clima preelettorale il gruppo consiliare leghista di Forlì voglia stare con un piede dentro la giunta e con l’altro calcare il palcoscenico della farsa grottesca di una Lega insensatamente criticona. La sistemazione della rete fognaria deve rientrare nei provvedimenti di primario intervento dopo la calamità naturale dell’alluvione, ha sicuramente costi non da poco, ma va decisamente programmata e realizzata in un concorde rapporto tra cittadini e amministrazione, lontano da ogni pretestuoso e disonesto rapporto tra chi nella stanza dei bottoni e chi “ignorante” nella sua ordinarietà quotidiana.
Troppo comodo fare la biscia che sguscia via dalla buona politica per dare la colpa ad altri, ai cittadini, alle vittime, spesso disperate di una grande tragedia. Vergogna!
Franco D’Emilio