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Europa Verde: “Allestire le luminarie di Natale è una scelta impopolare e offensiva”

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«Non capiamo perché l’assessora Cintorino si affanni a dichiarare che le spese per le luminarie natalizie sarebbero obbligate, ormai definite da tempo e questo in virtù dell’accordo quadro sottoscritto con la ditta fornitrice. L’assessore dovrebbe sapere cosa è un accordo quadro che, contrariamente a quello che sostiene, viene rinnovato annualmente, attraverso un atto deliberativo, nel quale è fissata l’entità della spesa che può variare ogni anno, con il solo limite del tetto massimo annuale. Un accordo quadro può essere stato sottoscritto anche anni prima ma è la delibera annuale che determina la dimensione economica e prestazionale che la ditta deve eseguire o fornire» affermano Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi Europa Verde Forlì.

«E quindi invece di fare chiacchiere tiri fuori la delibera e ci dimostri la verità di ciò che afferma. Noi nell’albo pretorio non l’abbiamo trovata. Del resto il 6 ottobre 2022 in una intervista dichiarava una cosa diversa da quella che ripete oggi: “Il progetto iniziale, su base di cinque anni, prevedeva un arricchimento delle particolarità di anno in anno … – Ma le cose sono cambiate per effetto del caro bollette e della crisi economica che stiamo vivendo, e rispetto a quanto programmato alla fine dello scorso anno per le festività del 2022 abbiamo dovuto rimodulare tutta la proposta, perché non si possono sperperare risorse pubbliche in un momento come quello che stiamo attraversando”. Quindi se anno scorso si è potuta rimodulare la proposta, perché non quest’anno?» si chiedono i due esponenti di minoranza.

«La situazione che ha attraversato la città è per caso migliorata e si può sprecare il denaro pubblico? Vogliamo sperare che la campagna elettorale del sindaco e della sua maggioranza per farsi rieleggere non abbiano nulla a che fare con questa decisione. Non sappiamo se le dichiarazioni dell’assessore siano farina del suo sacco, se sia mal consigliata o se si tratti solo di un penoso tentativo di scaricarsi di dosso responsabilità di una scelta che è non solo impopolare ma addirittura offensiva per le tantissime persone che hanno perso tutto e non hanno ancora ricevuto un soldo per ricostruirsi una casa, far ripartire una azienda. Poiché vogliamo aiutarla intendiamo proporle di leggere semplicemente nelle FAQ del sito dell’Anac che si occupa di appalti, nelle quali la questione è scritta assai chiaramente, suggerendole una maggiore cautela nelle dichiarazioni e un maggior rispetto per chi ancora ha bisogno di tutto meno che di videomapping» insistono i Verdi.

«Anac risponde infatti così alla domanda sui vantaggi dell’accordo quadro: “L’accordo quadro è uno strumento flessibile che, accorpando prestazioni di tipo omogeneo e ripetitivo, consente di definire le prestazioni ed i soggetti aggiudicatari che potranno essere oggetto di affidamento al ricorrere delle effettive necessità, senza alcun vincolo al raggiungimento dell’importo dell’AQ, complessivamente stimato. Ciò consente un risparmio di tempi e di costi in quanto si può attivare la prestazione resasi necessaria a “semplice chiamata” con la stipula di un contratto applicativo, in tal modo evitando l’indizione di molteplici appalti e conseguente parcellizzazione della spesa, limitando, talvolta, la concorrenza tra gli operatori economici. Quanto alle proposte di chi vuole sostenere l’amministrazione proponendo di portare un concerto “a casa” di chi ha perso auto e abitazione, oppure di fare di Piazza Saffi un punto di passaggio per i motociclisti che vanno al Muraglione, ci pare inutile replicare: sono idee che si giudicano da sole» concludono Creta e Ronchi.