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Sara Bleve dall’Irst alla California, unica italiana al workshop per oncologi

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Redigere e realizzare un protocollo clinico è sempre di più una delle competenze fondamentali per chi, in particolare in ambito di oncologia medica, si occupa di ricerca. Al “Methods in Clinical Cancer Research Workshop”, che si è svolto a La Jolla in California dal 23 al 29 luglio, a cui ha preso parte Sara Bleve, specializzanda dell’ultimo anno e dirigente medica dell’Unità Oncologica Clinica e Sperimentale Terapie innovative ed alte dosi di Irst Dino Amadori Irccs.

La dottoressa Bleve è stata l’unica oncologa italiana e tra i pochi europei tra i 100 giovani oncologi provenienti da tutto il mondo ammessi a partecipare. Il seminario è stato organizzato congiuntamente da American Society of Clinical Oncology (ASCO) e da American Association for Cancer Research (AACR), le massime istituzioni americane e internazionali per la ricerca sul cancro.

Per una settimana i giovani medici sono stati guidati nella stesura di un protocollo di studio completo, attraverso lezioni frontali e attività di gruppo incentrate sui principi di ricerca clinica, good clinical practice e aspetti di statistica medica applicata ai trial clinici. Il progetto specifico della dottoressa Bleve riguarda un protocollo di ricerca su un nuovo farmaco contro il tumore avanzato alla prostata, realizzato in collaborazione con il Department of Pathology and Laboratory Medicine, cui fa a capo il professor Massimo Loda, alla Weill Cornell University di New York, dove Sara Bleve sta svolgendo un periodo di scambio formativo. Scopo ulteriore dello studio è valutare un nuovo farmaco che ha come target il metabolismo dei grassi, associato ai trattamenti di pratica clinica oggi disponibili per il tumore alla prostata.

È stata per me una grande opportunità di crescita personale e professionale, in un contesto completamente internazionale – spiega Sara Bleve -. Il workshop mi ha consentito di disegnare e sviluppare un intero protocollo clinico per i pazienti con tumore della prostata avanzato, con la possibilità di confrontarmi con professionisti di altissimo livello scientifico. Un’opportunità, anche per Irst, di costruire e consolidare network con centri internazionali, con il fine ultimo di accrescere sempre più la qualità dell’assistenza al paziente oncologico. L’auspicio è poter riportare in Italia e in istituto l’esperienza maturata in questo anno negli Stati Uniti e provare ad attivare in tempi brevi questo protocollo innovativo anche nel nostro centro”.

La partecipazione di Sara Bleve a questo importante workshop – aggiunge Ugo De Giorgiè un motivo d’orgoglio non solo per l’unità che dirigo, ma per tutto l’istituto. L’obiettivo è quello di dare valore al suo progetto e di avviarne la fase di sperimentazione, provando a coinvolgere anche realtà come Meet-Uro, il network italiano sulla ricerca in urologia e oncologia, che ho presieduto e del quale sono segretario scientifico. Fa molto piacere constatare quanto possano affermarsi i giovani che, tramite Irst, avviano dei percorsi di alta formazione anche all’estero, come quello che sta sostenendo Sara Bleve. Un percorso che, mi piace sottolineare, è reso possibile anche grazie a fondi provenienti da donazioni di pazienti e familiari affetti da patologie genitourinarie, che abbiamo deciso di investire in questo modo e per cui siamo loro grati” conclude De Giorgi.