L’estrema destra si prepara all’assalto all’Europa

Salvini cerca di superare a destra Meloni, che invece si barcamena

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I contatti di Salvini con Le Pen annunciano la corsa dell’estrema destra all’Europa nel 2024. Salvini cerca di superare a destra Meloni, che invece si barcamena. Il sovranismo polacco e ungherese nuoce all’Italia sui migranti? La presidente del Consiglio glissa con una battuta. Sa perfettamente che ha bisogno di più Europa nel Mediterraneo e vorrebbe perfino debito comune per alcune categorie di investimenti e per l’esercito continentale. I paesi mercantilisti del nord sono disponibili alle spese militari, ma per il resto pretendono rigore.

Per loro l’Europa è soprattutto un mercato. Fra sovranisti e mercantilisti è chiaro che l’interesse italiano, tipico dei grandi paesi dell’Unione, coincide con un allargamento delle responsabilità e della spesa comune, in funzione di progetti che i singoli Stati non riescono più a perseguire con efficacia. Meloni lo sa, ma non può dirlo al suo elettorato, che teme di perdere a favore della Lega.

E così continua a praticare uno stile estremista in tv ed uno più equilibrato a Bruxelles e a Strasburgo. La comunicazione in Italia restituisce solo l’aspetto muscolare; per l’altro, bisogna rivolgersi a canali internazionali o a commentatori specializzati. Sarà difficile per gli italiani orientarsi, l’anno prossimo.

Roberto Balzani

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Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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