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Passaggio di consegne dal quartiere Romiti a Fmi e Comune
Fin dalle ore precedenti l’esondazione del 16 maggio, con la preparazione di migliaia di sacchi di sabbia distribuiti nel territorio, il Comitato di Quartiere dei Romiti è entrato in una straordinaria fase operativa mobilitando centinaia di volontari. La situazione è poi diventata drammatica in seguito agli effetti devastanti dell’alluvione (che proprio ai Romiti ha registrato la superficie territoriale più ampia e il maggior numero di persone colpite) ed ha innescato una reazione umana e sociale incredibile. Così è stato anche nelle altre zone colpite dove i Comitati di Quartiere hanno svolto un ruolo fondamentale per la mobilitazione dei volontari e il primo degli aiuti alle persone e alle realtà colpite, costituendo centri di coordinamento.
Insieme ai Romiti, che hanno individuato il punto di regia al Palazzetto di via Sapinia, altri centri sono sorti alla Cava (coordinato dal locale Comitato di Quartiere), in via Pelacano/Autoparco e in via Gorizia/Pelacano (dove sono stati attivi i Quartieri Foro Boario-San Benedetto e Pianta-Coriano-Ospedaletto) e presso Porta Schiavonia attivato dal “Centro storico”. Un grande lavoro è stato svolto nel forese, con i Comitati di Quartiere della “zona nord” (da San Tomé e Roncadello fino a San Martino in Villafranca e Villafranca), della “Cervese”, del Ronco e di Magliano.
In questa loro attività spontanea e preziosa, i Quartieri hanno trovato il sostegno di numerose associazioni del territorio e di tantissimi cittadini forlivesi e provenienti da fuori città e anche da fuori regione. Oltre al coordinamento dei volontari nelle attività di spalatura del fango e rimozione del materiale alluvionato, i Quartieri hanno garantito soprattutto nelle prime convulse giornate prossimità alle persone e alle famiglie colpite, assicurando vicinanza e sostegno materiale. Ai Romiti e alla Cava sono anche nati due punti di accoglienza e animazione per bambini e ragazzi, gestiti da formatori e insegnanti volontari, che hanno coinvolto quotidianamente nelle proprie attività fino a 250 giovanissimi.
Gradualmente questa azione di emergenza assicurata dai Quartieri ha cominciato a organizzare un passaggio di consegna alla macchina comunale e della Protezione civile. E ora, con il simbolico passaggio di testimone del coordinamento volontari dal Quartiere Romiti al Comune e ai tecnici di FMI (azienda in house dell’Amministrazione), questo percorso giunge a compimento. “Ovviamente continueremo a fare il nostro ruolo come Quartiere assicurando il massimo dell’impegno fisico, logistico e di individuazione delle prioritarie esigenze dei cittadini” afferma il coordinatore del Quartiere Romiti Stefano Valmori durante l’incontro che ha suggellato il “passaggio”, alla presenza degli assessori Giuseppe Petetta e Andrea Cintorino, dell’Amministratore Unico di FMI Vincenzo Bongiorno e del direttore della struttura Claudio Maltoni.
Per i prossimi giorni, il centro di coordinamento dei volontari spontanei guidato da Comune e FMI avrà sempre base presso il PalaRomiti e da qui indirizzerà i volontari, oltre che nel territorio del Quartiere (nel quale sono ancora necessarie numerose attività di rimozione materiali minuti e servizi di prossimità alle persone colpite), anche nelle altre zone del Comune nella quali emergeranno segnalazioni e richieste per questo tipo di interventi, in situazioni già bonificate dai mezzi pesanti. Da segnalare inoltre che presso il PalaRomiti, così come alla parrocchia di San Benedetto in via Gorizia e alla sede del Quartiere Cava in via Sillaro, sono attivi i punti distribuzione di beni di prima necessità per le persone colpite dall’alluvione gestiti dalle associazioni di volontariato Agesci, Caritas, CRI e Misericordia. Ancora attivo è pure il servizio di consegna beni di prima necessità a domicilio per le persone colpite dall’alluvione gestito da Agesci e attivabile attraverso emergenzapasti@comune.forli.fc.it.