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La Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì ancora al fianco dei diabetici
Per un diabetico il diabete è al centro della propria vita, scandisce le giornate e le attività, ma per chi riesce a convivere in maniera serena con la malattia ecco che al centro della propria vita non c’è più solo il diabete, ma la persona stessa. Per questo risulta fondamentale il supporto della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì per permettere alle persone con diabete di gestire la malattia.
In Italia ogni 20 minuti una persona muore a causa del diabete, anche se spesso non è menzionato nei referti: il diabete si nasconde. È una malattia subdola che può uccidere e non poche volte lo fa senza dare grossi segni della sua presenza, in maniera silenziosa. Per il costante aumento della sua diffusione e la gravità delle complicanze a cui può portare se non gestito correttamente, il diabete è destinato a diventare la principale causa di disabilità e mortalità nei prossimi 20 anni.
Grazie a Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì l’associazione Diabete Romagna è riuscita a fornire ai pazienti del forlivese e alle loro famiglie una serie di servizi gratuiti, a supporto di quanto offerto dal Servizio Sanitario Nazionale per far sì che il diabete possa essere gestito nella sua complessità. In particolare il progetto “Il diabete al centro, la persona al centro” ha messo a disposizione un dietista per l’educazione alimentare di bambini e adulti, una psicologa per permettere ai bambini di comprendere come gestire a vita il diabete di tipo 1, una podologa per prevenire le complicanze agli arti inferiori, per cui il diabete è la prima causa di amputazione in Italia, un medico diabetologo per l’assistenza domiciliare per le persone con diabete non autosufficienti e fragili.
Il sostegno della Fondazione agisce anche sulla prevenzione grazie al supporto all’associazione Diabetes Marathon ASD con il progetto “Muoviamo la salute 2022” che unisce la sensibilizzazione sul territorio al tema del diabete ad iniziative concrete di prevenzione, dedicate al miglioramento della condizione di vita di chi ci convive e alla promozione delle necessità di mantenere sani stili di vita in condivisione.
«Sono grato di poter dare una mano a ridurre di effetti negativi di una malattia metabolica come il diabete tipo 2 dove spesso è presente sovrappeso o obesità. Il paziente incontra molte difficoltà a seguire i consigli che gli vengono dati in quanto non si rende conto di quali possano essere le conseguenze di questo tipo di malattia se non controllata. È indispensabile aiutarlo ad iniziare un percorso educativo che può ridurre le conseguenze di questo tipo di diabete motivando a fare attività fisica e a seguire una alimentazione corretta. Ogni piccolo contributo che posso dare per accompagnarlo in questo percorso mi gratifica. Per i pazienti affetti da diabete di tipo 1 la problematica è opposta. Sono persone molto motivate a seguire qualsiasi consiglio per una malattia che gli ha cambiato improvvisamente la vita. Per loro è molto importante avere delle indicazioni chiare ed esaurienti soprattutto nella prima fase che è la più difficile. Anche qui sento l’importanza del mio contributo a dare una mano soprattutto all’esordio quando letteralmente queste persone sentono il mondo crollargli addosso». Queste le parole di Aldo Vallicelli (nella foto), uno dei professionisti di Diabete Romagna.
«La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì – dichiara il suo presidente Maurizio Gardini – mette da sempre al centro delle sue iniziative e delle sue collaborazioni la persona, con le sue aspirazioni e le sue potenzialità, ed a maggior ragione lo fa quando si tratta di tematiche legate alla salute. Nessuno è la sua malattia, ma la malattia – quando è cronica – diviene parte del quotidiano, e come tale deve trovare spazio nelle attività di ogni giorno senza ostacolarle. Siamo quindi orgogliosi da una parte, e grati dall’altra alle associazioni Diabete Romagna e Diabetes Marathon ASD, per le iniziative messe in campo insieme perché questo sia sempre più possibile per tutti, ricordando, con gli stoici antichi, che “la malattia può essere un impedimento per il corpo, ma non necessariamente per la volontà”».