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Il futuro elettorale di Galeata sia degno del passato

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In fondo, come in tante altre attività umane, continuative o episodiche, anche in una tornata elettorale magari per un nuovo sindaco, c’è giustamente posto per tutti, ancora di più se questo spazio viene assecondato. Pure Galeata con le sue imminenti elezioni amministrative non si sottrae a questa realtà, non sempre dignitosa, e, al pari di quanto avviene ovunque, offre visibilità politica, sia di candidatura che di sola attività e propaganda elettorale a figure discutibili in sé e contrastanti tra loro. Dunque a Galeata, come altrove, possono alla fine trovare spazio elettorale il o la tirapiedi con attitudine al ruolo di controfigura; qualcun*, borderline tra cazzi e scazzi; chi tenacemente risolut* a non perdere potere; chi ecumenicamente e ambiguamente piacion* verso tutti nel segno di un rispetto universale, ambiguo e servile; infine, chi spudoratamente in cerca del consenso elettorale per lavare colpe e guai personali.

Non manca neppure il quadretto personale, tutto amore, armonia e “chi vuol essere lieto sia” da famiglia del Mulino Bianco; altrettanto spunta fuori l* spocchios* sapientin* locale di provata esperienza, che davvero ci sa fare, eccome, con la pretesa di una propria opzione, corsia o ponte preferenziale, al ruolo di sindaco, quasi che giovani seri, preparati non possano o non debbano aspirare a tale carica; spesso, a Galeata come altrove, spunta ancora la mano alzata, “ecco ancora ci sono”, ma nessuno ormai se la fila, di chi senza sosta ha minacciato fulmini, saette e vento contro chicchessia, raccogliendo ora solo tempesta, come sempre a taluni avversari sleali ricordava l’indimenticabile Enrico Berlinguer: non confondiamo, per carità, l’oro politico con l’ottone di tarocca lucentezza!

Spesso l’odio politico, a Galeata come dappertutto, lo creano taluni candidati con la pretesa di dettare le regole del gioco, proprio loro che mai hanno avuto pieno rispetto della dignità dei cittadini; lo fomentano quanti, burattinai nascosti, manovrano le elezioni perché la nuova amministrazione sia prona ai propri interessi. Invece, a Galeata come altrove, spesso l’accusa di alimentare odio elettorale è rivolta a chi scrive nel legittimo diritto costituzionale di esprimere il proprio pensiero nel rispetto della legge, quindi, giustamente, con le sue parole solleva il tappeto della competizione elettorale per mostrare quanta polvere, sporcizia vi sia sotto.

Gli elettori di Galeata scelgano bene alle elezioni comunali del 14 e 15 maggio prossimi: basterà che guardino, a fondo, dentro la propria coscienza e onestà di vita; che non si facciano suggestionare da qualche bella figurina o intimidire da qualche inaffidabile protagonista; che leggano bene gli occhi di chi promette agli altri, chiede il voto altrui, ma già guarda altrove per inseguire un sogno, tutto e soltanto suo.
Galeata, che vota il suo futuro, sia degna del suo passato.

Franco D’Emilio