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In Sala Randi si discuterà sulla felicità

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C’è un grande desiderio di ritrovare arte, cultura e bellezza ed è anche sotto questo aspetto che le serate culturali proposte dalla professoressa Manuela Racci e ideate e organizzate dal consigliere comunale Fabrizio Ragni in collaborazione con il Comune di Forlì stanno riscuotendo molto successo. Accanto a questo aspetto c’è la validità e la qualità di un’offerta culturale che indaga su molte angolature dell’animo umano, avvalendosi delle grandi competenze nozionistiche della professoressa Racci che esplora tematiche e spazi che di solito si tende ad ignorare.

In queste profonde esplorazioni filosofiche l’avvocato Ragni si rivela essere un valido collaboratore della professoressa, infatti lavorando insieme riescono a dare il meglio. Si è partiti con la presentazione del libro di Manuela Racci “Raccontami di Dante e Beatrice” che ha entusiasmato il pubblico presente nel Salone Comunale. Dopo questa serata che ha registrato una grande affluenza, è iniziato un ciclo di incontri a cadenza quindicinale dal titolo: “Filosofia e dintorni”. Il giovedì scorso si è discusso del bene e del male e del rapporto fra luce e tenebre.

Ora viene proposto il secondo incontro – convegno giovedì 27 aprile alle ore 20,30 dove si affronterà il tema della felicità e della sua esistenza. Manuela Racci, come è nel suo stile, porterà il pubblico presente a mettersi in viaggio attraverso i secoli per esplorare il pensiero umano e la sua evoluzione o anche involuzione attraverso lo scorrimento delle diverse epoche. Fabrizio Ragni le rimarrà accanto con una presenza partecipe e attenta. Si inizierà dall’antica Grecia, madre della Cultura occidentale, con Epicuro per il quale la felicità è dinamica e in costante movimento ed è data da uno stato di assenza del dolore. Poi in epoche più recenti si discuterà su Montale per il quale, come descritto in “Ossi di seppia” la felicità è labile e precaria al pari del camminare su una lama tagliente.

Anche per il grande Pirandello la felicità è una luce in mezzo all’oscurità, al pari del barlume di luce della luna, intravista da un ragazzo in una notte fonda. Per Pirandello la felicità è avere coscienza della realtà, liberandosi delle illusioni e delle falsità, per concedersi una vita minimale ma autentica. Verranno citati anche altri autorevoli autori fino a giungere al nichilismo contemporaneo, che molto domina e sovrasta. Sarà di certo un’altra serata molto interessante che trasporterà il pubblico presente in una dimensione altra, in un altrove dove l’ascolto diventa ricchezza e bellezza.

Rosetta Savelli