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Grande affluenza per “Filosofia e dintorni”

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Ultimo aggiornamento:

Grande successo di pubblico per la prima serata del ciclo di cinque serate dedicate alla filosofia e alla bellezza del pensiero e della capacità di pensare (Socrate, “Cogito ergo sum” – Cartesio”). La serata di “Filosofia e dintorni” è stata condotta magistralmente dalla professoressa Manuela Racci ed è stata ideata e organizzata dall’avvocato e consigliere comunale Fabrizio Ragni, in collaborazione con il Comune di Forlì e per questo si ringrazia il Sindaco Zattini.

Un pubblico numeroso e attento ha seguito con interesse e con grande attenzione le disquisizioni filosofiche proposte dalla professoressa Racci, seducente e convincente quanto mai in ogni sua riflessione. Al consigliere Ragni va riconosciuto il merito di avere ideato e organizzato queste serate dove il ragionamento diventa passione in grado di unire e coinvolgere tutti coloro che si pongono in ascolto. Il viaggio verso lidi filosofici e porti con possibilità di attracchi di bellezza è partito da lontano, dai filosofi Presocratici, per attraversare insieme secoli di riflessioni e meditazioni , fino a giungere ai moderni pensatori e filosofi.

Il pubblico numeroso e attendo si è lasciato trasportare in una sorta di trance collettiva. Una serata decisamente inusuale dove tematiche ostiche e complesse hanno acquisito un aspetto leggero e quasi leggiadro, senza mai per altro svilirne la profondità dei contenuti. Il bene e il male, la luce e le tenebre, pilastri della cultura umana che acquistano nitidezza con la filosofia di Platone e Socrate, fino a giungere in un crescendo evolutivo, alla filosofia ottocentesca di Dostojevski. Passando attraverso la grandezza luminosa di Sant’Agostino, laddove il male diviene nutrimento per il bene, perché alla fine di tutte le umane battaglie, spesso più interiori che esteriori, è il bene a vincere.

Si conclude l’avvincente serata con Dostojevski per il quale, l’indifferenza, la totale mancanza di tinte forti, sia luminose e sia oscure, rappresenta il vero male, laddove il male si rivela essere anche banale, quasi ordinario, se viene a mancare la mente pensante. E la mente pensante di ciascun individuo umano si nutre da sempre di pensieri, riflessioni, libri e filosofie. E di nuovo il cerchio si chiude con Dante, in quanto l’ignavia risulta essere il male più nocivo per l’umanità. Ieri, 13 aprile si è discusso su: “Sì Deus est, cur malum et under malum. Se Dio esiste perché il male?” E da dove viene? Da S. Agostino la cogente questione del Bene e del Male che genera conflitto fra la coesistenza della presenza di Dio con presenza del dolore terreno.

A seguire, per il prossimo appuntamento il 27 aprile sempre alle ore 20,30 si discuterà su: “Esiste la felicità?”. Partendo da Epicuro fino a giungere a Montale e Pirandello e al recente smarrimento novecentesco. Il giovedì successivo, in data 11 maggio “Che cosa è la morte: finis o transitus? La vita e la morte come realtà inscindibili, laddove la filosofia diviene propedeutica ad entrambe, come sosteneva Seneca.
Il 25 maggio si discuterà su “Che cosa è il tempo? Realtà o pura illusione? Da Platone a a Bergson, da S. Agostino a Proust e a Svevo, in quanto è impossibile non interrogarsi sulla tela sulla quale si dipinge la vita di ciascuno di noi, ritornando alla fine, tela bianca come all’inizio.
Infine l’8 giugno si chiuderà questo importante ciclo di “Filosofia e dintorni” con una serata dedicata all’eterna questione e domanda “Che cosa è l’amore?” Tema cruciale sul quale l’umanità indaga e si interroga da sempre. La cittadinanza è calorosamente invitata a partecipare, con la stessa passione impiegata dai relatori.

Rosetta Savelli