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Tassinari chiede al ministro iniziative sulla formazione delle classi nelle scuole dei piccoli Comuni

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La deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari, insieme alla collega Rita Dalla Chiesa, ha indirizzato al ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, un’interrogazione a risposta in Commissione Scienza e Istruzione della Camera per sapere “se non ritenga di dover adottare specifiche iniziative in relazione alla formazione delle classi nelle scuole dei piccoli comuni e delle aree interne, al fine di prevedere l’assegnazione di maggiori risorse umane in termini di organici di fatto, così da poter intervenire annualmente con la massima flessibilità e, nel contempo, assicurare agli alunni delle pluriclassi un percorso scolastico di qualità e realmente efficiente. Inoltre, se non consideri necessario adottare iniziative per prevedere l’introduzione, a livello formale, di una metodologia specifica per pluriclassi”.

Spiega la deputata Tassinari: “Nei piccoli Comuni, all’atto della formazione delle classi, si rende spesso necessario ricorrere al modello organizzativo delle pluriclassi, che possono accogliere da 8 a 18 alunni, con deroga per le scuole ubicate nelle piccole isole, nei comuni di montagna e nelle zone abitate da minoranze linguistiche, che possono costituire classi con un numero di alunni inferiore al numero minimo previsto e comunque non inferiore a 10 alunni. Inoltre, è necessario valorizzare e sostenere la presenza fisica della scuola nei comuni di montagna e nelle aree interne, per ridurre l’isolamento e la marginalità di questi territori. La scuola, infatti, è un punto di riferimento essenziale per queste realtà e, se le pluriclassi permettono di mantenere il punto di erogazione del servizio, è allora necessario destinare adeguate risorse umane e strumentali al fine di evitare l’ulteriore impoverimento dei territori o il fenomeno dell’esodo verso i centri urbani più grandi”.

Continua l’interrogazione: “Attualmente ai plessi sottodimensionati sono assegnati un numero di docenti che non consente una flessibilità tra i gruppi di alunni di diverse età, mentre sarebbe auspicabile, ai fini della didattica, che il numero di docenti fosse sufficiente a svolgere l’attività didattica per gruppi di livello per un certo numero di ore settimanali. Alcune istituzioni scolastiche ogni anno cercano di sopperire alla mancanza di organico necessario con l’utilizzo di insegnanti di potenziamento o comunque docenti provvisori e genericamente sprovvisti della necessaria esperienza di pluriclasse e che restano nei plessi per un periodo di tempo limitato, generando una difficoltà ulteriore nella didattica. La pluriclasse non costituisce di per sé un elemento negativo, ma può rappresentare una opportunità per la possibilità di costituire classi aperte con opportuni gruppi di livello”.

Insiste con la descrizione della deputata di Forza Italia: “I Comuni di montagna da anni subiscono il progressivo spopolamento non solo per il trend negativo dell’indice di natalità, ma anche a causa della riduzione o assenza totale, in questi territori, dei servizi fondamenti di cittadinanza, tra cui l’accesso all’istruzione. Il fenomeno dello svuotamento e dell’impoverimento culturale, economico e sociale, delle aree di montagna e la specificità della composizione dei comuni italiani, hanno destato l’attenzione ormai da anni, al punto che sono state varate specifiche azioni che impegnano sia le scelte politiche nazionali che le azioni degli enti a livello locale”.

Appare quindi evidente la necessità di mutare l’approccio alla questione della formazione delle classi delle scuole site nei piccoli comuni e nelle aree interne, prevedendo l’assegnazione di organici che consentano la flessibilità di insegnamento tra i diversi gruppi di alunni di età diverse, intervenendo eventualmente sulle assegnazioni in organico di fatto, da valutare di anno in anno, anche in relazione alla composizione della pluriclasse” conclude Tassinari.