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Massa: «L’evento in piazza di ieri non chiamatelo carnevale»

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Ultimo aggiornamento:

«Domenica 5 marzo in Piazza Saffi a Forlì si è svolto il “Festival internazionale delle meraviglie di strada”, evento organizzato dall’Amministrazione Zattini per un impegno di spesa di 50.000 euro, realizzato da ‘Circo e dintorni’, con l’affidabile collaborazione ‘Accademia perduta’. Uno spettacolo (foto di Paolo “Pammy” Ambrosini) con artisti, trampolieri, musicisti, acrobati che hanno affascinato con colori e suoni i tanti presenti alla manifestazione, complice una giornata di sole dal sapore primaverile. Ma questa iniziativa, non può dirsi il Carnevale della città» attacca la consigliera comunale del PD Elisa Massa.

«Si sarebbe potuta svolgere tranquillamente a giugno, in una serata da sogno di una notte di mezza estate shakespeariana o a fine estate, nulla sarebbe cambiato. Il Carnevale, quello organizzato nei quartieri cittadini è la sfilata dei carri, dei gruppi mascherati, organizzati dalle scuole del territorio, con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, degli oratori, dei tanti cittadini forlivesi che partecipano alla vita della città. È questa la partecipazione, quella che ha animato le 21 edizioni della tradizionale ‘Festa in piazza’: è trovarsi nelle sere fredde che precedono la giornata della manifestazione a preparare i vestiti, le maschere, i trucchi, i coriandoli, le caramelle e i dolciumi da distribuire ai festosi partecipanti» insiste la consigliera Dem.

«È far nascere nei più piccoli il desiderio di sentirsi protagonisti per un paio d’ore delle attenzioni e degli occhi di migliaia di persone che giungono per condividere la spensieratezza di quella giornata gioiosa. L’iniziativa realizzata in Piazza Saffi, bella e di sicuro impatto non ha ottenuto, secondo il mio parere, questo risultato. Del resto, credo che non si cercasse questo, ma un valido momento di svago, non certo di partecipazione per come la intendo io. Quest’ultima richiede impegno, ore e ore di tempo di lavoro da parte di tante persone, volontari, amministratori, semplici cittadini che decidono di realizzare un evento per tutta la collettività forlivese. Ciò che resta, anche a distanza di mesi, oltre all’evento in sé, è la costruzione di relazioni, amicizie, conoscenze reciproche che creano il grande valore di una comunità. E la comunità non la si acquista con il denaro, col denaro si acquistano format, di valore certo, ma che sono tutt’altro rispetto alla partecipazione e all’appartenenza a una comunità. Quindi, non chiamatelo Carnevale della città» conclude Elisa Massa.