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Il Siulp indice una manifestazione per la sicurezza a rischio collasso

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Ultimo aggiornamento:

Il Sindacato di Polizia Siulp Forlì-Cesena protesterà, alle ore 12,00 di lunedì 3 aprile sarà davanti alla Prefettura di Forlì-Cesena per sensibilizzare nuovamente le autorità e i parlamentari locali di farsi portavoce al fine di sollecitare il Dipartimento all’invio di nuovi agenti della Polizia di Stato in provincia, o vi sarà il rischio concreto di collasso della sicurezza con effetti negativi sui servizi a favore del cittadino, a causa di carichi di lavoro non più sostenibili da parte dei pochi agenti ormai disponibili, costretti molto spesso ad estenuanti turni di lavoro.

Il segretario provinciale del Siulp Roberto Galeotti, ribadisce le maggiori criticità a cui porre immediatamente rimedio e non più rinviabili: «il numero del personale collocato in quiescenza nella provincia di Forlì Cesena (60 unità tra il 2022 e il 2023) soprattutto nei ruoli apicali, continua ad essere elevato e il turn over funziona troppo a rilento in quanto i giovani agenti giungono a destinazione solo successivamente ai pensionamenti. Questo vuol dire che diventa alquanto difficile formare e trasmettere quella necessaria conoscenza ed esperienza, indispensabile per un lavoro molto complesso e pericoloso che non si acquisisce di certo solo durante i corsi di formazione. Mai come in questo momento storico ci siamo trovati in una così grave carenza di poliziotti; dal prossimo mese di aprile in Questura vi presteranno servizio solo 170 dipendenti (escluso i dirigenti) e in Commissariato di Cesena 80 dipendenti. Di conseguenza, difficilmente si riuscirà a coprire il territorio con due Volanti per turno. Inoltre, nonostante l’aumento esponenziale dei carichi di lavoro dell’Ufficio Immigrazione, non è stato possibile rinforzare quell’Ufficio, anzi il Dipartimento non ha rinnovato il contratto agli interinali che davano un contributo essenziale».

«Anche l’Ufficio Passaporti – continua – non riesce a smaltire l’aumento esponenziale delle richieste da parte dei cittadini; manca personale anche per rinforzare i posti di Polizia degli Ospedali soprattutto a tutela dei sanitari, o gli uffici investigativi che hanno visto un notevole incremento delle attività di polizia giudiziaria, a seguito dell’introduzione delle “riforma Cartabia”. Ma le criticità non sono finite: infatti, a seguito della riapertura dell’aeroporto di Forlì, nel 2022 sono stati assegnati 15 agenti (che prestavano servizio in Questura e Commissariato) costringendo a ridurre ulteriormente gli organici già esigui. Poliziotti che non sono mai stati rimpiazzati dal Dipartimento. Tra l’altro, con il nuovo piano voli della società di gestione “F.A.” tra una settimana vi sarà un considerevole aumento di partenze, soprattutto extra Schengen, quindi sarà assolutamente prioritario rinforzare il Posto di Polizia dell’aeroporto. A quel punto dovranno essere fatte delle scelte, a discapito di ulteriori riduzioni di personale in determinate articolazioni interne della Questura che causeranno, come detto, il collasso del sistema sicurezza con ripercussioni negative nei confronti dei cittadini».

«La situazione negli altri Reparti della Polizia di Stato in provincia, è ugualmente drammatica: nelle Sottosezioni di Polizia Stradale della provincia (Autostradale e Bagno di Romagna) mancano il 40% dei poliziotti rispetto a quanto previsto dalla nuova riorganizzazione dei Reparti decisa dal Ministero dell’Interno. La Polizia Postale di Forlì (attualmente composta da 6 agenti) e la Polizia Ferroviaria di Forlì (attualmente composta da 9 agenti) sono sottorganico del 50%. Con così pochi uomini è francamente impossibile riuscire a rispondere ai bisogni di sicurezza del cittadino e contrastare energicamente l’aumento degli incidenti sulle strade, dei tanti reati informatici e compiere una concreta prevenzione sui treni. Infine nel Centro Addestramento Polizia di Stato a Cesena sono in atto diversi corsi, tra cui quello riservato a 300 allievi agenti che tra pochi mesi saranno assegnati sul territorio nazionale. Anche in questo caso, il CAPS è sotto organico di quasi un 30% rispetto a quanto previsto dalla riorganizzazione ministeriale. “A seguito di quanto sopra esposto” chiosa il sindacalista del Siulp “serve un urgente e concreto intervento di tutte le autorità, le istituzioni e soprattutto dei parlamentari locali, al fine di sollecitare il Dipartimento a rinforzare immediatamente i reparti di polizia in provincia, così da permettere ai poliziotti di portare a termine la propria mission istituzionale a favore di tutta la comunità. Purtroppo, finora, sono giunte solo risposte interlocutorie».