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Case Green. Incontro di Pompignoli e Basso con le associazioni di categoria

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L’asse leghista Emilia-Romagna – Bruxelles è ben salda sul punto e promette battaglia. Per Massimiliano Pompignoli, Presidente regionale della Commissione Bilancio e Affari Istituzionali, e Alessandra Basso, eurodeputata della Lega “le tempistiche imposte dall’Europa sono troppo strette, assolutamente non praticabili: pensiamo a 9 milioni di edifici da ristrutturare in meno di un decennio”.

I due leghisti hanno incontrato nei giorni scorsi gli esponenti di Ance Forlì-Cesena e il direttivo di Confedilizia per affrontare uno dei temi più caldi dell’agenda europea che, secondo Pompignoli “rischia di avere un impatto devastante sull’intero mercato immobiliare. Quella europea è una direttiva a dir poco avventata – prosegue Pompignoli – che rischia di mettere in ginocchio milioni di famiglie e proprietari di immobili, costretti in tempi strettissimi e a spese proprie a imbarcarsi in ristrutturazioni onerose e invasive. Non mi stupisce che Ance e Confedilizia, che meglio di tutti rappresentano e conoscono il settore, abbiano gridato allo scandalo sollevando legittime preoccupazioni. Le stime, infatti, parlano di due abitazioni su tre fuori legge, con danni inestimabili per milioni di italiani”.

Per l’eurodeputata Alessandra Basso, così com’è stata formulata la direttiva sulle case green è “sbagliata nei modi e nei tempi: ci batteremo in Europa ripresentando emendamenti di buonsenso in sessione plenaria, dopo aver votato contro in commissione. L’efficientamento energetico è un tema che sta a cuore a tutti noi, ma è necessario saperlo calare nella realtà degli Stati membri. Queste norme mancano di una valutazione d’impatto: l’Italia, a differenza dei Paesi nordici, conta più del 70% di proprietari e un patrimonio edilizio composto di abitazioni fortemente energivore, tanto che quasi l’80% si collocano in classe e-f-g. Non solo non si tiene conto delle peculiarità italiane, ma non si sono coinvolti in alcun modo i rappresentanti delle categorie, il cui apporto è fondamentale, come hanno dimostrato i proficui incontri a Forlì con Ance e Confedilizia. Cosa finiremo per ottenere? Perdita del valore immobiliare, speculazione e aumento dei prezzi delle materie prime, a seguito delle enormi richieste – come ci hanno mostrato i bonus – con pesanti ricadute sull’economia. Incrementi dei costi sia per i proprietari delle abitazioni sia per gli affittuari, poiché non è difficile prevedere aumenti degli affitti per recuperare le spese“.