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Ausl Romagna. Buonguerrieri e Bartolini: «Si moltiplicano i dirigenti»

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Due assunzioni, deliberate senza troppi problemi dall’Ausl Romagna, che costano più dei lavori di adeguamento del Pronto soccorso di Forlì, rimasti fermi al palo”. Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore provinciale del partito, e Luca Bartolini, responsabile di Fdi per il comprensorio forlivese, tornano a mettere la gestione della sanità romagnola sotto la lente di ingrandimento. E dopo aver evidenziato una serie di criticità sull’assunzione di Nicola Magrini come direttore dell’Unità operativa complessa Qualità e Governo Clinico, una partita da 730 mila euro affidata con un incarico 15 septies (incarichi che possono essere conferiti, in casi eccezionali, in presenza di peculiari situazioni e di esigenze straordinarie) oggetto di due interrogazioni – in Parlamento e in Regione – perché questa procedura di assunzione non sarebbe consentita per personale medico in Unità operative di struttura complessa, ora accendono i riflettori su una nuova decisione del direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, l’uomo di fiducia del governatore Stefano Bonaccini.

Dopo le polemiche scaturite dalla nomina dell’ex direttore generale dell’Aifa Magrini si è subito pensato di istituire la Struttura Semplice “Accreditamento Istituzionale Aziendale”, afferente alla U.O. Qualità e Governo Clinico diretta dallo stesso, struttura di natura multiprofessionale: quindi un nuovo dirigente alle dipendenze di Magrini che costerà indicativamente circa 100.000 euro all’anno. È alquanto singolare che questa operazione sia stata fatta, da quanto si apprende, proprio il giorno seguente al deposito dell’interrogazione parlamentare dove si contestava l’attribuzione dell’incarico di struttura complessa a Magrini, attraverso la delibera 81 del 2023. Ma perché si rende necessaria questa nuova figura professionale per l’Ausl Romagna? Peraltro in una struttura operativa che pare non prettamente strategica come quella della qualità e il controllo clinico?” si domandano i due esponenti di FdI.

Questo chiarimento, insieme ad altri quesiti, farà parte di una ulteriore interrogazione regionale che sarà presentata dal consigliere regionale di FdI Marta Evangelisti. “Vogliamo conoscere l’esatto impegno di spesa di questo nuovo incarico, che peraltro non sarebbe stato previsto nel Piano triennale del fabbisogno del personale: nell’arco dei 5 anni sarà comunque indicativamente nell’ordine dei 500.000 euro, risorse che, se sommate ai 730.000 necessari per Magrini, avrebbero permesso di ampliare ed adeguare il Pronto soccorso di Forlì, che da tempo versa in uno stato di forte stress per via degli spazi insufficienti e del personale sottodimensionato – rimarcano i due esponenti di Fratelli d’Italia –. Vogliamo poi sapere con quale strumento si pensa di ricoprire la direzione della nuova struttura semplice, se ancora tramite un altro 15 septies, istituto sconsigliato dall’Autorità nazionale anti corruzione, o attraverso un concorso pubblico o, come in tanti altri casi simili, ad una progressione interna”.

Rimane comunque piuttosto singolare che, proprio contestualmente alla messa in discussione della legittimità dell’atto di nomina di Magrini si sia proceduto alla creazione di una nuova struttura semplice, che presumibilmente avrà un costo a carico dei cittadini di poco inferiore a quello di direttore di UO complessa e che può essere affidato, contrariamente alle strutture complesse, tramite contratto 15 septies anche a personale medico come, ad esempio, lo stesso Magrini. Ad essere maliziosi verrebbe da pensare che si stia pensando a un piano B per quando emergerà la fondatezza delle nostre interrogazioni – concludono Buonguerrieri e Bartolini – ma confidiamo che l’Ausl Romagna vorrà invece agire nell’esclusivo interesse dei cittadini, andando a dare priorità a quello che sta a cuore a noi e alle persone, cioè al ripristino dell’automedica di Meldola e all’adeguamento strutturale e potenziamento del Pronto Soccorso di Forlì”.