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Villa romana di Fiumana: la presentazione dei risultati della prima campagna di scavi

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Si è tenuta sabato scorso a Predappio la presentazione dei risultati della prima campagna di scavi archeologici a Fiumana da parte dell’Università di Parma dal titolo “La villa romana di Fiumana”. Il sindaco di Predappio Roberto Canali, nel presentare la compagine di studiosi e ricercatori che si sono dedicati agli scavi e al suo impianto scientifico, ha affermato:  “Portiamo all’attenzione del pubblico un risultato di tipo storico che può avere rilevanza turistica. Come amministrazione ne siamo orgogliosi, si sapeva da anni dell’esistenza della villa, ma nessuno era ancora andato a cercare; ringrazio l’Università di Parma che ci ha assecondato in questo interesse”.

Il quadrifoglio di pietra della villa

Il professor Riccardo Villicich, docente dell’Università di Parma e direttore degli scavi, nel presentare i risultati, ha ricordato come si tratti di un sito pluristratificato già noto da fine dell’Ottocento. L’area era stata indagata nel corso degli anni sessanta quando alcune ricerche effettuate dalla studiosa Giovanna Bermond portarono alla luce la struttura quadrilobata di una villa.

Gli scavi dell’Università di Parma, conclusi nell’estate 2022, sono dunque andati a confermare gli studi precedenti, evidenziando un progetto edilizio ambizioso, sfarzoso e celebrativo delle fortune di un ricco signore, esponente illustre, probabilmente, dell’aristocrazia di Forum Livi: una villa romana caratterizzata da almeno due importanti fasi costruttive: una prima fase alto imperiale (collocabile nel I sec. d.C.) e una di età tardoantica (IV secolo d.C.). Entrambe le ville dovevano essere ricche dimore, contraddistinte da ampi spazi e arredi di prestigio. In particolare, l’impianto tardoantico, per le dimensioni eccezionali (strutture distribuite in un’area sicuramente superiore ai 25mila metri quadrati) e per l’articolazione complessa e fantasiosa delle forme architettoniche.

Ho chiamato la prima struttura Quadrifoglio di pietra, visto che i quattro percorsi che si diramano dal deambulatorio della struttura quadrilobata terminano in quattro croci greche – ha affermato Villicich – a circa 120 metri di distanza verso est si trova un secondo padiglione che risale al quarto secolo dopo Cristo formato da una pianta centrale e quattro absidi che potrebbe essere un mausoleo, mentre nell’insediamento più piccolo si evidenziano quelli che potrebbero essere percorsi termali”. Come spesso accade, l’area, esplorata anche con tecniche moderne di rilevamento satellitare, è stata soggetta a spoliazione, ma se è vero che in genere sono prelevati materiali che possono essere riutilizzati come i marmi, altri che non servono sono lasciati in loco, quindi è auspicabile che alcuni mosaici possano essere rinvenuti in futuro.

Il sito di Fiumana – ha ricordato Alessia Morigi, co-responsabile scientifica dello scavo – ha un suo scavo gemello in quello di Galeata dove si trova la villa di Teodorico: questo collega entrambi i contesti dell’appennino romagnolo, che spesso vengono considerati di minore entità, direttamente a Ravenna e a suoi sfarzosi mosaici”.

Giugno 2023: al via la seconda campagna di scavi, palestra per giovani e futuri archeologi
Nel luglio del 2023, andrà in scena la seconda campagna di scavi a Fiumana, alla quale parteciperanno studenti universitari e giovani che frequentano gli istituti superiori, affinché i primi possano fare pratica e i secondi possano capire in cosa consiste questo lavoro e, perché no, decidere di intraprendere studi archeologici.

Paolo Poponessi, consulente di marketing, ha fatto notare come questa scoperta dia la possibilità di riscrivere l’intera storia del territorio, non limitandola alla sola contemporaneità e potrebbe anche portare a un museo del territorio che prenda n considerazione la storia, i monumenti, il borgo, l’ambiente e l’enogastronomia, ipotizzando persino che la Casa del fascio possa avere n futuro proprio la funzione di museo. “Certo – afferma Poponessi – sarebbero necessarie creatività e fantasia per proiettarsi all’interno del flusso del turismo cultuale ed è importante che il territorio stesso e le persone maturino un’autocoscienza positiva della propria capacità attrattiva e della ricchezza di cui dispongono”.

Il deputato Jacopo Morrone della Lega, presente all’incontro ha affermato: “Fa piacere che ci sia un’università interessata al nostro territorio; auspico che le amministrazioni e le istituzioni affiancheranno progetti culturali di pubblico interesse sia per conoscere la storia sia perché tutto questo possa diventare una risorsa per il turismo, grazie anche al collegamento con Galata e Ravenna, i miei complimenti vanno a chi ci ha creduto e all’amministrazione di Predappio, con l’augurio che altre realtà romagnole interverranno per continuare a finanziare gli scavi”.