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Serie A: i campioni stranieri più famosi degli anni ‘80

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La mitica Serie A degli anni ‘80 era considerata il campionato più bello del mondo. Diversi i fuoriclasse che in quegli anni giocavano in Italia, da Diego Armando Maradona a Michel Platini, da Paulo Roberto Falcao a Ruud Gullit. Scopriamo alcuni dei più forti campioni stranieri sbarcati nel nostro Paese in quegli anni leggendari per il nostro calcio, meta ambita dai calciatori più forti dell’epoca.

Diego Armando Maradona (Napoli)

Il Pibe de oro ha entusiasmato un intero popolo, quello partenopeo, mai vincente prima del suo arrivo in azzurro. Sotto la sua guida il Napoli riuscì a conquistare due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa. Acquistato dal presidente Ferlaino nel 1984 per 13 miliardi e mezzo di lire, Diego rimase nel nostro paese fino al 1991. A distanza di più di trent’anni, è ancora oggi idolo dei tifosi napoletani. Per il fuoriclasse argentino 81 goal in 188 presenze con la maglia azzurra. Da allora nessuno è riuscito a portare lo scudetto di nuovo a Napoli, forse proprio quest’anno è finalmente la volta buona. Con un vantaggio di +15 sulla seconda, anche i principali bookmakers, come PlanetWin365, danno i ragazzi di Spalletti favoriti per le prossime partite di Serie A ed in generale per la vittoria del tricolore.

Michel Platini (Juventus)

Spetta all’avvocato Gianni Agnelli il merito di aver portato Michel Platini in Italia e più precisamente alla Juventus. Arrivato nel 1982, in pochi anni a Torino vinse praticamente tutto: due scudetti, una Coppa Campioni, una Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e una Coppa Italia. Si aggiudicò ben tre Palloni d’Oro e altrettante volte il titolo di capocannoniere del nostro campionato. Giocherà in bianconero fino al 1987, per lui 68 reti in 147 presenze. Uno dei calciatori più amati di sempre dai tifosi bianconeri, per la sua eleganza nel giocare ed i suoi colpi di classe.

Paulo Roberto Falcao (Roma)

Brasiliano idolo della Curva Sud, soprannominato l’ottavo Re di Roma, ovvero Paulo Roberto Falcao. Un giocatore dalla grandissima tecnica e dotato di un’eccellente visione di gioco. Fu tra i protagonisti della Roma che vinse lo scudetto nel 1982-83. Nella sua bacheca anche due Coppe Italia. Il più grande rimpianto? La finale di Coppa dei Campioni persa ai rigori contro il Liverpool nel 1984. Saluterà la Capitale nel 1985. Ancora oggi i tifosi ricordano le sue gesta, entrando a pieno merito a far parte della Hall of Fame della AS Roma. In maglia giallorossa, 27 reti in 152 partite.

Ruud Gullit (Milan)

Il presidente Silvio Berlusconi vide giocare Gullit e se ne innamorò subito, decidendo nell’estate del 1987, di portarlo a Milanello in cambio di 13 miliardi di lire. Treccine e baffi, il tulipano nero del Milan di Arrigo Sacchi (nella foto), riuscì a vincere tutto: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Intercontinentali e 2 Supercoppe Europee. In maglia rossonera 38 goal in 125 presenze. Vincitore anche di un Pallone d’Oro nel primo anno al Milan. Un giocatore totale, considerato uno dei centrocampisti d’attacco più forti di sempre. In Italia ha militato anche nella Sampdoria. Finita l’esperienza nel Belpaese, si trasferì in Premier League al Chelsea, dove intraprese la carriera di allenatore.

Karl-Heinz Rumenigge (Inter)

Vincitore di due palloni d’oro, due scudetti, due Coppe Campioni e l’Intercontinentale con il Bayern Monaco, Karl-Heinz Rumenigge sbarcò all’Inter nell’estate del 1984 per circa 9 miliardi di lire. Giocherà con i nerazzurri fino al 1987, segnando 24 gol in 64 partite. Purtroppo non riuscì a vincere nulla in Italia ma sin da subito divenne il beniamino dei tifosi dell’Inter. Delle tre stagioni nel nostro paese, la seconda fu indubbiamente la migliore, vice-capocannoniere con 13 reti dietro a Roberto Pruzzo. Una serie di problemi fisici caratterizzarono la sua ultima annata all’Inter (4 reti). Uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio.