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Forlì non c’è nel documentario della tv tedesca ma ci sono dati incoraggianti

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Incredulità, sgomento, dispiacere, rammarico. Recriminazioni! Sono questi gli aggettivi espressi e i sentimenti che hanno attraversato la società forlivese, in tutte e sue articolazioni, all’indomani della notizia che Forlì era stata esclusa dal documentario di circa 90 minuti, coordinato dall’Apt regionale con le 50 località da visitare nella nostra Regione, che andrà in onda in questi giorni nel più noto canale televisivo della Germania. Anche se ci sono dati confortanti da parte degli uffici turistici comunale e provinciale. Che dire? Che fare? Le risposte non sono semplici… ma le domande da fare si.

Quali eventi di respiro nazionale sono stati organizzati nella nostra città in questi ultimi 10 anni, se escludiamo le grandi Mostre del San Domenico, da attirare l’attenzione dei media nazionali e quindi diffondere nell’ampio target del turismo culturale e paesaggistico curiosità, interesse, e voglia di venire a trovarci? E a questo proposito, che ruolo hanno giocato in questi anni gli uffici turistici comunali e provinciali? Su quali media nazionali hanno veicolato la nostra città, le iniziative e gli eventi che si organizzavano a Forlì e dintorni e quali strategie di marketing hanno promosso?

Sono state sollevate critiche in direzione della scarsa rappresentanza politica forlivese a livello regionale, e quindi sulla scarsa incidenza sugli organismi turistici regionali, ma ciò può essere importante in minima parte. Dobbiamo invece chiederci in che modo e in quali forme i nostri rappresentanti politici più rappresentativi, i nostri personaggi di cultura più noti e riconosciuti a livello nazionale, che attività lobbistica, nella forma più nobile di questa attività di promozione, hanno svolto e sollecitato in tutti i loro variegati canali per promuovere la nostra città, per farla conoscere, per stuzzicare la curiosità? Non me ne vogliate se mi cito. Ma quando il Naima club poteva godere del forte appoggio regionale per l’organizzazione e promozione dei suoi grandi concerti di Jazz e Blues di livello internazionale, che richiamavano l’attenzione dei Media Nazionali almeno una volta al mese, a Forlì per tutta la metà degli anni ‘90 e ‘2000 in ogni stagione concertistica arrivava gente da tutta Italia, da Palermo a Torino, circa 15.000 spettatori a stagione, molti dei quali si fermavano anche per tutto il weekend, tanto è vero che la Camera di Commercio mi ha insignito della medaglia d’oro al merito, per aver fatto conoscere Forlì fuori dai confini provinciali, regionali e nazionali (non era mai successo per una Associazione Culturale), e proprio in quegli anni la nostra città è passata dal 37° al 7° posto della classifica Istat per i consumi culturali e di spettacolo delle varie città italiane.

Allora vuol dire che quando si fanno eventi di forte richiamo e si coinvolge la stampa nazionale nel modo giusto e continuativo… i risultati arrivano! E a proposito di eventi che potrebbero attirare enormemente turisti da tutta Italia ecco alcune proposte che io segnalo da anni e che riguarda alcune eccellenze forlivesi mai prese in considerazione:
1- Perché non fare a Forlì il museo pubblico delle chitarre Fender, la collezione più completa al mondo, avete letto bene, oggi situata nell’abitazione privata del collezionista forlivese Flavio Camorani (visitare il sito a suo nome per credere)?
2- Perché non fare nella nostra città il museo del libro tridimensionale per bambini, la famosa Pop Up, una prestigiosa collezione inventata dal forlivese Massimo Missiroli, insignito tempo fa del prestigioso Premio Andersen, oggi custodita nella sua abitazione privata? (visitar il sito a suo nome)?
3- Perchè non fare a Forlì il museo delle macchine alchemiche di Eltore Elica (nome d’arte del forlivese-napoletano Fulvio Russo), noto a Parigi e Berlino e sconosciuto a Forlì, più di 600 opere d’arte che parlano, interagiscono, sprigionano curiosità e intelligenza?  (Oggi gelosamente custodite nella propria abitazione).
4- Perchè non trasferire in una location adeguata la Fumettoteca regionale Alessandro Callegatti, che gode di un prestigio ultra nazionale, oggi ospitata in due stanzette della Circoscrizione di via Curiel?
5- Perchè non prevedere di organizzare già da ora all’interno della costituenda Casa della Musica all’ex Gil di viale della Libertà, come grande inaugurazione, alcuni suggestivi eventi come, ad esempio: La notte delle chitarre, con Dody Battaglia (Pooh); Andrea Braido (Mina); Tolo Martone (vincitore del concorso internazionale Jimi Hendrix); Fede Poggipollini (Ligabue); Maurizio Solieri e Stef Burns (Vasco Rossi); Mario Sschilirò (Zucchero); Ricky Portera (Dalla e Stadio); Franco Mussida (PFM), già tutti “allertati”, abbinata a un Concorso Nazionale per giovani chitarristi e collegata al Museo delle chitarre Fender?

Michele Minisci