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Tassinari: «La sanità prima che un problema politico è sociale»

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La sanità prima che un problema politico è sociale, che interessa cioè tutti i cittadini e tutti quelli che operano a livello locale, regionale e nazionale per il bene comune, compresi i parlamentari del territorio”. Lo sostiene la deputata di Forza Italia, Rosaria Tassinari, eletta nel collegio delle tre province romagnole e in quella di Ferrara.

Racconta la deputata romagnola: “I consiglieri provinciali di centrodestra avevano presentato un ordine del giorno in Provincia, dopo le sorprendenti dichiarazioni del presidente Lattuca a favore del taglio dell’automedica di Meldola avvallata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nonostante la presa di posizione contraria di tutti i 15 sindaci del comprensorio folivese. Come da regolamento, all’incontro avrebbero partecipato anche i parlamentari locali. Ma il presidente Lattuca ha ammesso al consiglio aperto solo i sindaci ed il direttore generale dell’Ausl Romagna Carradori. In questo caso si è voluto difendere la posizione del Pd e non quella dei cittadini, che in tutte le zone del territorio, in particolare in collina e montagna, si sentono abbandonati dalla sanità”.

Aggiunge la parlamentare Tassinari: “Lattuca farebbe bene a chiede all’Ausl Romagna e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini (che si vanta della sanità emiliano romagnola fra le migliori d’Italia) di ripristinare la seconda auto medicalizzata del forlivese, nonché quella di Faenza, che è stata spostata a Cotignola o Castelbolognese e che serve anche i due comuni forlivesi di Modigliana e Tredozio, dove in questi giorni è in corso una raccolta di firme, perché la gente è fortemente preoccupata per l’allontanamento dei servizi di pronto intervento del 118. Se ci fosse stata offerta la possibilità di partecipare al consiglio provinciale, come è nostro diritto di parlamentari del territorio, forse avremmo non solo portato critiche, ma, da politici responsabili che operiamo tutti per il bene comune dei cittadini, avremmo potuto portare anche delle proposte concrete con una visione nazionale per risolvere i gravi problemi della sanità regionale e italiana. Infatti, per esempio, il direttore generale dell’Ausl ha detto recentemente che la sanità regionale è in crisi non per problemi economici, ma per mancanza di medici. Ma si è chiesto Carradori perché i medici scarseggiano? Non solo perché sono pochi, ma anche perché sono malpagati e poco considerati. Se i soldi ci sono, perché non si pagano di più e perché non si ricorre ad altri Paesi dove sono disponibili, come l’America Latina, fra cui Cuba e il Venezuela?

Solo per avere un’idea della gravità del problema la deputata Tassinari riporta i dati forniti da Alessandra Moraca, responsabile nazionale medici ospedalieri: “Dal 2019 al 2021, 8.000 medici hanno abbandonato l’ospedale per dimissioni volontarie e scadenza del contratto a tempo determinato, altri 12.640 medici non ci sono più per pensionamenti, decessi ed altro. E non finisce qui, nel 2021 si sono dimessi oltre il 39% dei medici ospedalieri in più rispetto al 2020: si parla di circa 3.000 medici che sono fuggiti dagli ospedali italiani. La media nazionale dei medici che hanno lasciato il Servizio sanitario nazionale licenziandosi è stata del 2,9%, superata da regioni come Marche e Calabria al 3,8%, dal Molise e dalla Sicilia al 5,1%. Secondo un recente studio dell’Istituto Piepoli per la Fnomceo anche lo stato di salute dei medici è peggiorato dall’emergenza il 70% ha avvertito crescita di stress, 3 medici su 4 hanno difficoltà ad andare in ferie”. Conclude la deputata di Forza Italia: “Impedendoci di partecipare al consiglio nazionale del 6 febbraio, il presidente Lattuca ha perso un’occasione di confronto che poteva essere utile per tutti i cittadini dell’Ausl Romagna, in particolare di quelli più disagiati e preoccupati, come gli abitanti della collina e della montagna, che starebbero tanto a cuore in teoria alle forze politiche di sinistra”.