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Soppressione automedica. Ironia Bartolini: «Nemmeno con Verstappen si rispetterebbero i tempi d’intervento»

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Nemmeno ingaggiando Verstappen e mettendolo al volante della Skoda automedicalizzata si riuscirebbe a coprire il servizio di emergenza dall’Ospedale di Forlì alle vallate del forlivese nei tempi dichiarati dall’Ausl Romagna: 13 minuti per percorrere la distanza da Forlì a Portico di Romagna vorrebbe dire marciare a una media di 138 km/h su strade strette che attraversano numerosi centri abitati; per raggiungere Premilcuore in 18 minuti servirebbe spingere fino a una media di 133 km/h su una strada stretta e di montagna. Ma per favore, non facciamoci prendere in giro da questa Ausl Romagna e dai politici che avvallano scelte che minano la qualità del servizio per i cittadini e poi vogliono chiudere la bocca alle forze di opposizione“. Così Luca Bartolini, responsabile per il comprensorio forlivese di Fratelli d’Italia, partito che ha lanciato una raccolta firme per preservare la seconda automedicalizzata sul forlivese e che ha già raccolto oltre 2500 adesioni.

I consiglieri provinciali di centro destra avevano presentato un ordine del giorno in Provincia dopo le improvvide dichiarazioni del Presidente Lattuca a favore del taglio dell’automedica avvallata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nonostante la presa di posizione netta e contraria di tutti i 15 Sindaci del comprensorio forlivese.
Ma invece di mettere in discussione il documento, che avrebbe fatto emergere la posizione contrastante dei 15 primi cittadini con quella del Presidente, ha preferito indire un’adunanza tematica. Bene, poteva essere l’occasione per affrontare il tema con compiutezza – continua Bartolini – ma Lattuca non si è smentito e opponendosi alla richiesta dei consiglieri di centrodestra che, come da regolamento, volevano invitare anche i parlamentari locali (gli onorevoli Buonguerrieri, Tassinari e Morrone), il sindaco di Meldola Cavallucci, i consiglieri regionali Pompignoli e Bulbi nonché i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, ha deciso in modo unilaterale di aprire il consiglio soltanto ai soli sindaci e all’uomo di fiducia di Bonaccini, il direttore generale dell’Ausl Romagna, Carradori.

Una dimostrazione di arroganza e presunzione, ma anche uno schiaffo ulteriore a tutti i forlivesi: Lattuca continua a fare il sindaco di Cesena e non il Presidente della Provincia. Una decisione, quella di Lattuca, che ha trovato l’appoggio solo dei colleghi sindaci cesenati Gozzoli e Garbuglia nonché dal segretario PD Valbonesi che ancora non ha deciso da che parte stare: se battersi fino in fondo per difendere il territorio, con Santa Sofia penalizzata dal nuovo assetto dell’automedica, o se difendere i vertici del suo partito, lo stesso che lo aveva candidato al posto numero 5 in una lista di 4 candidati, facendogli addirittura credere che aveva pure ottime chances di elezione alle ultime politiche. Lattuca farebbe bene a correggere il tiro e riportare la sua azione istituzionale nell’alveo della democraticità – conclude Bartolini – magari convincendo il Presidente Bonaccini, che si incensa nella sua corsa a segretario nazionale PD per la qualità della sanità in Regione, a ripristinare la seconda automedicalizzata del forlivese“.