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“Lucy” il Festival di arti performative e linguaggi della scena

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Dal 2 all’8 dicembre nasce e si sviluppa, tra la città di Forlì (Teatro Testori) e Bologna (DAMSLab,) l’edizione zero di Lucy Festival di arti performative e linguaggi della scena contemporanea technologically oriented, ideato dalla Compagnia Sblocco 5 e la direzione artistica di Ivonne Capece e Micol Vighi. Lucy è un festival multidisciplinare, che coinvolge il pubblico nella scoperta delle nuove frontiere del contemporaneo, attraverso la molteplicità tecnologica dei linguaggi espressivi e della loro innovazione, per favorire la contaminazione tra cultura umanistica e sapere scientifico. Lucy è un festival che si può definire diffuso perché mette in comunicazione due città dell’Emilia-Romagna. Forlì e Bologna, diversissime per storia, cultura e rapporto tra arte comunità e città, si uniscono per creare un ponte culturale che generi reti, interconnessioni, innovazioni, dialoghi: contaminazioni di pensiero, pubblico, artisti, scienziati, e idee.

Lucy si apre venerdì 2 dicembre (alle ore 20,30), al Teatro Testori di Forlì, con lo spettacolo Frankenstein della compagnia Sblocco5, ideatrice del Festival, con la regia di Ivonne Capece, una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale. Frankenstein, lavoro di teatro immersivo con una forte componente di video, ologrammi, cuffie wireless e utilizzo della Binaural Dummy Head, innovativo microfono a forma di testa umana che riproduce il suono a 360° con effetti di realismo fantasmagorici, per una originale versione del Frankenstein di Mary Shelley tutto al femminile, che mescola romanzo e ricordi della vita dell’autrice. Si prosegue (ore 22.15) con il Talk che vede protagonista Dirk Neldner, direttore artistico del progetto europeo Play-On New storytelling with immersive technologies di cui lo spettacolo Frankenstein fa parte. Finale di serata con brindisi di inaugurazione del Festival.

Sabato 3 dicembre il palcoscenico del Teatro Testori di Forlì ospita Lucy Experience Performance in 3 Ritmi. Il progetto si apre (alle ore 19,00) con Chasing di Simone Arganini/Compagnia Collettivo Cinetico spettacolo di danza contemporanea con sensori di movimento sul corpo del danzatore, in grado di attivare luci e audio. Sul palco un uomo e la sua tecnologia. Un performer ed un software informatico che reagisce in tempo reale al movimento umano. Si prosegue (ore 20,30) con I’m not what I am, lettura performativa multimediale su Otello di Shakespeare in cuffie wireless. L’attore e regista Michele di Giacomo e direttore del Fu Me Festival di Cesena legge dal vivo passi dall’Otello, accompagnato da Ivonne e Capece e dalla performance-video realizzata dagli allievi Alta Formazione Autori/Attori Cross. Conclude (ore 21,30) l’intensa giornata Conversio/esodo, estratto video da Orestea Agamennone/Schiavi/Conversio, sull’Orestea di Eschilo, della Compagnia Anagoor drammaturgia e regia Simone Derai. Contributo video di straordinaria bellezza della compagnia vincitrice del Leone d’Argento Biennale di Venezia 2018, sul capolavoro di Eschilo. L’origine della ricerca di un vocabolario teatrale per descrivere le macerie dell’Occidente scaturisce da un’immersione bruciante nella poesia e nel sistema filosofico di Eschilo di cui l’Orestea rappresenta la summa incendiaria, un laboratorio fondativo. Eschilo è insieme il porto di partenza e il vascello da cui continuiamo a osservare le coste devastate del mondo.