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Anpi: “Due lutti hanno colpito la nostra comunità, perdiamo Fernanda Missiroli e Ida Valbonesi”

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«Due gravi lutti hanno colpito la nostra comunità, la nostra città e gli antifascisti tutti. Perdiamo Fernanda Missiroli e Ida Valbonesi. Ida Valbonesi, Idina. Era nata a Forlì il 2 giugno 1924. Già sedicenne rifiutò di prendere la tessera del partito fascista, per iscriversi a un corso alle poste. Fu responsabile dei gruppi difesa delle donne, incarico affidatole dal comitato che vedeva tra i suoi membri Sergio Flamigni. Conobbe Ilario Tabarri, che le propose il ruolo di staffetta del Comando Unico dell’Emilia Romagna. Ida accettò, rischiando più volte la vita» si legge in una nota dell’Anpi di Forlì.

«Fu una delle promotrici dello sciopero della Ripa – continua – che fecero le donne di Forlì per salvare 10 renitenti alla leva condannati a morte, dopo una prima fucilazione di 5 giovani. Sciopero che ottenne il risultato di salvare la vita ai condannati. Lo ricordava, Ida con orgoglio, e un po’ di dispiacere per aver dovuto rinunciare al suo giubbotto che dovette gettare perchè l’avrebbe fatta riconoscere dai fascisti come protagonista dello sciopero. Dopo la guerra, sarà consigliera comunale a Forlì, prima di ritornare al suo lavoro di sarta. Semplicemente, senza mai essere, neanche una volta, sopra le righe».

«Fernanda Missiroli, nome di battaglia Nanda, nasce a Forlì il 7 settembre 1927. Figlia di Icilio Missiroli, antifascista, repubblicano, grande sindaco forlivese a cavallo tra gli anni 50 e 60, malmenato e incarcerato dai fascisti, Fernanda, ancora giovanissima dimostra la sua disapprovazione verso il regime, rifiutando di celebrare autori fascisti in una sua tesi per una gara letteraria. Dopo l’arresto del padre, a cui era presente, chiese a Tonino Spazzoli, che aveva liberato il padre, cosa poteva fare contro il regime. Le fu chiesto di fare la staffetta, e Fernanda fu pronta a impegnarsi, con l’ORI, emanazione di Giustizia e Libertà. Lucidissima, fino all’ultimo, determinata, colta, vivace, sentirla era sempre un piacere, per come era capace di raccontare le sue esperienze, e un pezzo di storia importante per la nostra città e per la Resistenza. Ci stringiamo ai familiari, e ci impegneremo per mantenere vivi i valori che hanno saputo trasmettere Ida e Fernanda. Sia loro lieve la terra» conclude la nota dell’Anpi provinciale FC e l’Anpi sezione di Forlì.