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Luca Pestelli a Forlifarma e Vincenzo Bongiorno a FMI

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Forlifarma e Forlì Mobilità Integrata, le due partecipate del Comune di Forlì che gestiscono l’offerta delle farmacie comunali e l’ambito della sosta e mobilità sostenibile hanno ufficialmente i loro amministratori unici, hanno ufficialmente i loro presidenti. Si tratta rispettivamente di Luca Pestelli e Vincenzo Bongiorno. Sono questi i due nomi definitivi deliberati questa mattina nel corso dell’assemblea generale di Livia Tellus.

L’assessore Vittorio Cicognani nella veste di delegato dell’Amministrazione comunale forlivese ha reso noti i nomi dei due nuovi amministratori pubblici, nominati dall’assemblea generale di Livia Tellus nell’ambito di una rosa di professionisti in possesso di requisiti specifici. “A Luca Pestelli e Vincenzo Bongiorno auguro buon lavoro – dichiara l’assessore Cicognani -. Entrambi rivestono un incarico prestigioso e di grande responsabilità. Li ringrazio per essersi messi a disposizione con le loro competenze di questo territorio. Lavoreremo come sempre in totale sinergia per migliorare le performance di entrambi gli enti e garantire alla nostra comunità servizi progressivamente migliori e di assoluta qualità”.

Fratelli d’Italia Forlì-Cesena si congratula con Luca Pestelli e Vincenzo Bongiorno, nominati dal Sindaco di Forlì Gianluca Zattini ai vertici di Forlìfarma e di Forlì Mobilità Integrata. Una scelta che consente al Partito di mettere a disposizione dei forlivesi due giovani professionisti determinati a interpretare il ruolo con dedizione, passione e competenza.
Fratelli d’Italia cresce sempre di più anche in ambito locale e lo fa anche grazie a una classe dirigente all’altezza delle aspettative e delle esigenze dei cittadini – commenta il coordinatore provinciale di FdI, Alice Buonguerrieri – Luca Pestelli e Vincenzo Bongiorno sono due importanti risorse per Forlì e due validissimi esponenti. Avevamo portato all’attenzione del sindaco più nominativi, tra cui anche quello di Luca Bartolini, il nostro coordinatore per il comprensorio forlivese, una figura di grande esperienza, competenza e spessore: proprio con Bartolini stiamo lavorando per strutturare sempre di più il partito, facendo crescere una nuova classe dirigente, ampliando la comunità di Fratelli d’Italia, dando spazio ai giovani. In questo solco si inseriscono anche le recenti condivise nomine: Pestelli e Bongiorno faranno sicuramente un ottimo lavoro nelle due società pubbliche, dando forza all’azione amministrativa della giunta Zattini”.

Sono personalmente felice di aver contribuito alla individuazione di Bongiorno e Pestelli, professionisti affermati e credibili ai quali sono particolarmente legato da anni e di cui tutta Forlì sarà orgogliosa – afferma Luca Bartolini – Ringrazio Fratelli d’Italia per aver indicato anche il mio nome, ma in questo momento ritengo sia più strategico per me e il partito poter continuare a fare politica senza ruoli tecnici, mantenendo un impegno a trecentosessanta gradi come responsabile comprensoriale in previsione delle nuove sfide, anche elettorali”.

Il dibattito politico si è però infiammato sull’ipotesi di un incarico nelle società partecipate dal Comune per il coordinatore forlivese di Fratelli d’Italia. “Una querelle strumentale, fomentata dal Pd, senza senso e che denota la storica assenza di argomenti della sinistra – taglia corto Alice Buonguerrieri – Il Pd non sa di cosa parla, soprattutto quando tira in ballo onorabilità e competenze, non accettiamo da loro lezioni né su questo nè su altro”.
E’ davvero incredibile il coraggio con cui il Pd faccia certe affermazioni: negli anni ha inanellato una serie infinita di nomine dove l’unica referenza richiesta era la tessera del partito, eppure ha voluto mettere in discussione il mio curriculum in cui figurano, tra le varie esperienze, dieci anni da consigliere regionale dove sono stato membro dell’Ufficio di Presidenza, un organismo gestionale ristretto della Regione, che ogni settimana deliberava decine di atti amministrativi anche per svariati milioni di euro – aggiunge Bartolini – Insomma, non credo che l’esperienza da consigliere regionale faccia curriculum solo se si è del Pd! E poi la storia dell’eventuale doppio incarico? Questa fa veramente ridere: il presidente della Regione Emilia-Romagna, che spesso si autodefinisce il presidente di tutti, può candidarsi alla guida del Pd nazionale e un semplice coordinatore comprensoriale di un partito di maggioranza non potrebbe amministrare una società partecipata? Siamo all’assurdo. C’è un ultimo aspetto che però non accetto: il Pd non deve permettersi di mettere in discussione la mia onorabilità. Lo ribadisco ancora una volta: la sentenza del processo politico che ha visto coinvolti quasi tutti i consiglieri regionali d’Italia ha dichiarato, senza rinvio, l’insussistenza del reato di peculato, che nella pubblica amministrazione è il reato più infamante che possa esserci – conclude Luca Bartolini – Al Pd dico per l’ultima volta che il mio casellario giudiziario è intonso e senza nessun carico pendente, utile quindi a potermi candidare in qualsiasi consesso“.