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Da Premilcuore a Predappio, a Forlì non si va a tutto gas

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Ultimo aggiornamento:

Spero di non allarmare Giordano Biserni, tenace presidente forlivese dell’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale), da anni paladino della sicurezza stradale, ma da Premilcuore a Forlì non è proprio possibile venire giù spediti a tutto gas. Non sono un irresponsabile pirata della strada, le mie parole sono solo una metafora per significare come per qualunque automobilista, residente nella Valle del Rabbi, quindi lungo il tragitto sopraindicato, e dotato di un’auto alimentata a gpl (gas propano liquido) o metano non possano affatto valere la condizione, il disagio di sentirsi ridotto alla canna del gas: infatti, per quasi 40 Km da Premilcuore a Forlì, passando per Predappio con la sua estesa frazione di Fiumana e, poi, per i centri forlivesi di San Lorenzo in Noceto e di San Martino in Strada, non c’è un solo, dico uno soltanto, distributore di gpl e/o metano, insomma manca il gas e la canna, perciò, serve a un piffero!

Dunque, poche le alternative: attaccarsi al tram, sperando che anche quest’ultimo non sia alimentato dall’uno o dall’altro gas; oppure, rassegnati e previdenti, scendere a Forlì o passare nella Valle del Bidente o in quella del Montone (Castrocaro Terme) per rifornirsi del necessario carburante gassoso; o, ancora, apprezzare la fortuna di possedere un’auto a doppia alimentazione, bifuel, cosi che, finito il gas, si va a benzina verde e “in mona” ad autorità comunali, aziende petrolifere e quant’altri non sono capaci o non vogliono garantire sul territorio una ragionevole rete di distribuzione di questi due carburanti per autotrazione!

Eppure, le auto a gpl o metano oppure bifuel sono in costante aumento sia per il loro possibile contenuto prezzo d’acquisto sia, soprattutto, per il loro vantaggioso impiego, considerato il basso costo dei due gas, in aggiunta al fatto di costituire due possibilità ecologiche di mobilità. All’opposto, gli autoveicoli a trazione solo elettrica o ibrida, i cui listini d’acquisto e di successiva manutenzione sono davvero più onerosi.
Quindi, l’autotrazione a gpl o metano agevola, contiene sempre i costi del pendolarismo lavorativo, ma da Premilcuore a Forlì, passando per Predappio, a quel costo va aggiunto il costo di andare altrove a rifornirsi di gas!

I Comuni interessati ignorano o non si pongono il problema, tanto sono interessati solo a tirare avanti col minimo filo di gas di provvedimenti parziali e accattivanti che strizzano l’occhio alle varie clientele o assecondano il piacere in piazza di “tarallucci e vino”. Anni fa parve possibile a Predappio l’installazione di un distributore di carburanti gassosi entro una preesistente e ampliabile stazione di servizio, ma non se ne fece niente, al solito per grattacapi amministrativi e le solite beghe di paese.

Molti paesi europei, ancora più sollecitati dall’attuale crisi energetica bellica, si accingono a pianificare una maggiore produzione e distribuzione di biogas, ottenuto dai rifiuti, tanto per intenderci, e noi, invece, per 40 Km. da Premilcuore a Forlì, passando per Predappio, non siamo neppure a cincischiare con le parole sulla possibilità, anzi no, la necessità in quella zona di un distributore per il rifornimento di gpl o metano per auto.
Come curatore della recente mostra predappiese “O Roma o morte. Un secolo dalla Marcia”, conclusasi con buon successo lo scorso 6 novembre, mi immagino divertito un adirato Benito che nella tomba si rivolta contro quanti, dopo un secolo e lungo tutta la Valle del Rabbi, ingrati non sanno o non vogliono onorare a tutto gas la memoria di ciò che è stato, addirittura un nuovo paese, moderno e sicuro, costruito dal niente in pochi anni. Almeno questo!

Franco D’Emilio