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Camera di commercio: attenzione a bollettini e telefonate ingannevoli

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Ultimo aggiornamento:

Le imprese segnalano in questi primi di novembre 2022 sempre più spesso di ricevere bollettini di pagamento che sembrano provenire dalla Camera di commercio o, anche, di ricevere telefonate da parte di aziende che sostengono di agire per conto della Camera. Il diritto annuale si paga esclusivamente con F24 e tutti gli altri pagamenti con PagoPA. Inoltre, la Camera non chiede telefonicamente alle imprese dati bancari o altri dati sensibili.

La Camera di commercio della Romagna invita le imprese a fare attenzione alle richieste di pagamento con bollettino postale e alle telefonate che chiedono dati bancari o sensibili. La Camera di commercio non emette bollettini di pagamento, né accetta pagamenti con bonifici bancari.

Il pagamento del diritto camerale, da anni, può essere fatto solo con modello F24 e gli altri pagamenti alla Camera di commercio – come verso tutta la pubblica amministrazione – possono essere eseguiti solo attraverso il sistema PagoPA. Imprenditori e imprenditrici segnalano sempre più di frequente di ricevere comunicazioni da soggetti privati che, in modo ingannevole, utilizzano “Camera di Commercio”, “azienda iscritta alla Camera di commercio” o diciture simili alla denominazione dell’ente camerale per indurle al pagamento di somme con bollettino postale o bonifico.

I soggetti maggiormente colpiti da questo tipo di comunicazione sono le imprese neo iscritte al Registro delle imprese, ma sono interessate tutte le imprese, in particolare nel periodo di versamento del diritto annuale. Si tratta di pratiche commerciali scorrette che vengono messe in atto da soggetti privati in modo ingannevole, a danno delle imprese locali.

Si tratta, nella quasi totalità dei casi di proposte commerciali e non riguardano adempimenti obbligatori per le imprese. Fare attenzione alle note legali e alle condizioni generali di contratto, che riportano chiaramente, seppure in piccolo, l’oggetto e il mittente dell’offerta. Riguardo al diritto annuale, la Camera informa che, per i soggetti che hanno esercizio sociale coincidente con l’anno solare, circa il 90% delle imprese, la scadenza ordinaria per il versamento 2022 era il 30 giugno e fino al 22 agosto era possibile fare il versamento con una maggiorazione dello 0.40% a titolo di interesse corrispettivo.

Resta la possibilità di eseguire il ravvedimento operoso entro il 30 giugno 2023, pagando, sempre tramite F24, il diritto annuale maggiorato dell’importo della sanzione ridotta, pari al 6% del diritto. Superata questa ulteriore scadenza il diritto non pagato sarà iscritto a ruolo, con una sanzione minima del 30% a cui si aggiungono le aggravanti previste dal regolamento ministeriale.

Diverse aziende o professionisti hanno segnalato anche di avere ricevuto telefonate da parte di soggetti che si qualificano come incaricati della Camera di commercio o di Infocamere, società di informatica delle Camere di commercio Italiane, e richiedono dati su unità locali, numero di dipendenti, fatturato, coordinate bancarie per effettuare rimborsi di diritti pagati in eccedenza o non dovuti o propongono servizi di vendita di “dati delle Camere di commercio” o di programmi per “estrarre dati dalle Camere di commercio”.
La Camera di commercio non chiede alle imprese dati di cui è già in possesso e, nel caso debba provvedere a a rimborsi, chiede i dati necessari per l’accreditamento esclusivamente per iscritto, di norma via pec. Le comunicazioni, inoltre, contengono tutte le informazioni di contatto dell’ufficio camerale che sta inviando la richiesta.

In caso di dubbi, prima di pagare o comunicare i dati, è bene contattare l’URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico della Camera della Romagna (email: urp@romagna.camcom.it – tel. 0543/713422) oppure la propria associazione di categoria o il professionista di fiducia, per verificare se la richiesta è un adempimento obbligatorio, un’offerta commerciale o un tentativo di truffa. In ogni caso, è buona prassi verificare l’identità del mittente e l’esistenza del registro o dell’elenco, con ricerca su internet anche di eventuali precedenti segnalazioni. A seguito di segnalazioni, infatti, AGCOM, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, in passato ha sanzionato comunicazioni simili, in quanto ritenute pratiche commerciali scorrette.