Economia, diritti sociali, diritti civili

0

Sarà difficile, per il nuovo governo, uscire dai binari economico-finanziari già posati da Draghi. Su quel terreno, non ci sono grandi spazi. Sui diritti sociali, idem: risorse per incidere sull’età pensionabile o sui servizi socio-sanitari, già in affanno, non ce ne sono.

E allora? Allora, come già è avvenuto nelle precedenti legislature in modo speculare, le contrapposizioni si giocano su un campo che non prevede impegni finanziari particolari, ma che è strutturalmente divisivo, per rafforzare i ruoli (apparenti) di maggioranza e opposizione: i diritti civili, le identità personali, le scelte individuali.

Fontana oggi ha un po’ la funzione della Boldrini ieri: mandare un messaggio in bottiglia a una quota di elettorato di riferimento. Quanto tutto questo abbia a che fare con la realtà della società italiana – oggi come ieri – è da dimostrare. A me dispiace solo che i diritti delle persone – comunque la si pensi – diventino bandiere di partito.

Roberto Balzani

CONDIVIDI
Articolo precedenteDopo Cesena, Meldola e Castrocaro “Puliamo il Mondo” sbarca a Santa Sofia
Articolo successivoDa Roma a Predappio la sconfitta della nostalgia antifascista
Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO